Date: 1998/02/20 00.52
From: "Lord Raphael von Matsch" <LordRaphael@pobox.infomark.it>
To:
> E NELL'ULTIMO GIORNO, IO VI DICO, IL CIELO SARA' SVENTRATO DA UNA LAMA DI
> FERRO, E IL SANGUE DI DIO PIOVERA' SULLA TERRA MISTO A LACRIME, E LACRIME
> SCENDERANNO DAGLI OCCHI DI SHAITAN...
> E IL NUDO CORPO DELLA TERRA SARA' BACIATO DALLE LABBRA DELLA MORTE...
Non sono ancora riuscito a trovare l'origine di queste parole... A prima vista, si direbbero attinte dal vastissimo repertorio delle Scritture Apocrife. Sono sicuro di averle già lette da qualche parte...
Scrive Fabrizio Colleoni:
> Chi è costui?
> Chiamatelo un principio cosmico entropico, chiamatelo Set, Thanatos,
> Shaitan oppure - come generalmente viene più usato - chiamatelo
> LUCIFERO.
Parlando di Thanatos e di Entropia, mi sembra che questa misteriosa entit tenderebbe a sovrapporre un po' troppo il suo ruolo con quelli di Distruzione e Discordia... Ma nominando LUCIFERO mi hai fatto venire in mente una cosa... E' un'opera esoterica incompleta ed inedita dell'occultista Anton Schlinig, intitolata - guarda caso - "Lucifero". Poiché suppongo che ben pochi tra voi possano avere accesso ad una copia di questo rarissimo testo, riporterò (traducendola in Italiano per vostra comodità , ma anche per sottolineare con la scelta dei termini le rassomiglianze con le parole di un certo Mr.X) alcuni passi interessanti. ----------
"Eccolo, io lo vedo, nello splendore delle sue sei ali, una spada di fiamma in pugno. Ma questo non è che il riflesso, l'ombra di ciò che è stato [...]
Le sue [di Lucifero] candide penne sono state strappate ad una ad una dalle ali, le carni sfigurate da sferze di fiamma, nel giorno in cui egli fu sconfitto e precipitato nel baratro. Così grande era la sua cecità ? Si illudeva forse di sconfiggere Dio? Coloro che tra gli Angeli lo avevano seguito, infiammati dalle sue parole, ora che insieme a lui venivano sprofondati negli Inferi, e sfigurati e deformati, lo maledivano gridando. "Lucifero!" gridavano "Quale luce? Tu sei cieco! Ci hai condotto alla rovina!". [...]
Io credo invece che egli [Lucifero] sapesse benissimo, fin dal primo momento in cui aveva levato la voce contro suo padre e impugnato le armi, di essere destinato alla sconfitta. [...]
Cosa lo spinse dunque a causare la propria rovina? Ma non dovremmo invece chiederci CHI e COSA sia Lucifero? Lucifero, ci dicono le Scritture, era il pi£ grande tra gli Angeli [...]
[..]
Ma egli [Lucifero] non nulla al di fuori della lotta. L'essenza di Lucifero è quella di una spada, il suo stesso destino è stato forgiato in una lama di ferro. Lucifero è il principio di opposizione: per questo egli fu chiamato "Satana", "il nemico". Creazione perfetta di un Dio perfetto, egli supera la perfezione pervenendo all'imperfezione, così come oltre il 7 l'8, numero imperfetto al cubo, generatore di numeri, privo di limite e di intelligibilità . Dio è infinito eppure perfetto... Non potrebbe esserlo se non si desse un limite: Satana, il nemico, l'anti-Dio. Garante della perfezione. Per questo perfetto ed immondo insieme [...]
Egli è il Nemico, questa è la sua natura. Solo il contrasto può dargli un senso. Non nella Morte, nella Distruzione, come molti credono, è la natura più intima di Lucifero. Il senso della Morte è nella possibilità di una seconda nascita. [...] E la ribellione di Lucifero, come abbiamo detto, non è neppure motivata dal sogno della vittoria, né da semplice follia o cecità .
No, egli DESIDERAVA scontrarsi con Dio, perché solo così la sua stessa esistenza avrebbe avuto un senso: la sconfitta, l'eterno tormento, al confronto erano un prezzo trascurabile. [...] Vi era assoluta _necessità_ di quello scontro, sia da parte di Lucifero che da parte di Dio.
Quella battaglia definì i limiti di entrambi, determinando dunque la loro stessa essenza. [...] E questo conflitto ineludibile prosegue in ogni istante, assolutamente atemporale.
Questa è dunque la lotta eterna tra il "Bene" ed il "Male"? [...] Vedete allora come in ciò che chiamiamo il "Male" non vi sia traccia di ciò che chiamiamo "malvagità ". Si tratta non di uno scontro morale, ma di una battaglia metafisica, una definizione di essenza. [...] Vedete dunque come Lucifero non può che combattere fino alla fine del tempo per essere se stesso."
------------ Adesso provate a rileggere le parole del _nostro_ "Lucifero"...
> > Io sono l'Ottavo di Sette...
> > Io non sono come Desiderio, poiché il mio unico desiderio ESSERE.
> > Io non sono come Discordia: le guerre che lui scatena mantengono il
> > Cosmo in movimento, le guerre che io combatto non servono che a motivare la mia esistenza.
> > Io non sono come Distruzione, non mi importa dei Corvi, ignoro se sulle
> > carcasse di coloro che ucciso potr mai crescere l'erba...
> > Io non sono come Sogno, poich tutti i miei sogni sono stati spezzati, strappati insieme alle penne delle mie ali.
> > Io non posso essere come Follia, il cui secondo nome è Ragione.
> > Io non sono Enigma, perch dalle folli trame dell'universo non traggo più alcun piacere.
> > Io non sono Destino. Il mio Destino una spada di ferro.
Cosa ne pensate? Secondo me il fantomatico "Francesco De Assisi" uno che ha letto "Lucifero" di Schlinig, e sono convinto che siamo pochi, molto pochi... Continuerò ad indagare...
-- Raffaele Venosta