Date: 1998/04/13 17.10
From: "Raistlin" <raist@ctrade.it>
To: <pathosNET@telemaco.it>
Provate a riferire questo discorso alla struttura di Pathos !
S. Spock
-----Messaggio originale-----
Da: Antonello Lotronto <alot@iol.it>
A: gdr2@gilda.it <gdr2@gilda.it>
Data: lunedì 13 aprile 1998 18.16
Oggetto: [GdR2] Film "The game" e "Ye Tower & ye Drake"
Cari amici,
proprio in questi giorni ho letto le informazioni su "Ye tower & Ye
drake"
messe a disposizione da Teo Mora ed ho visto il film "The game".
Personalmente ho trovato nelle due "esperienze" analogie e punti di
contatto. Il film innanzitutto (possibile che nessuno di voi lo abbia
visto
e non abbia ancora suscitato nessun commento nella nostra mailing
list?),
devo ammettere che mi ha molto colpito. La trama ruota attorno ad una
fantomatica mega organizzazione di giochi di ruolo che ha la statura e
la
forza di una multinazionale. Nel giorno del suo compleanno un potente
magnate divenuto un po' stronzo e cinico per via del lavoro che lo
assorbe
totalmente e del suo impero economico, riceve uno strano regalo da parte
di
suo fratello: un cartoncino con l'indirizzo della organizzazione di cui
sopra. Un po' titubante alla fine finisce per accettare e dopo una
estenuante serie di test viene ammesso al gioco che avrà inizio in un
momento e una data imprecisate. Il magnate non sa nemmeno esattamente in
che cosa consisterà il gioco e ogni volta che lo chiede i suoi
interlocutori alzano le più alte barriere. Stessa cosa che succede in
parte
anche ne "La torre e il dragone" dove si convocano i partecipanti con
una
lettera dove si fa solo accenno ad un misteriosissimo gioco che tra
l'altro
metterebbe a rischio anche la vita dei partecipanti (non è vero ma non
c'è
il rischio che qualcuno pensi che sia davvero così?). La lettera deve
essere esplicitamente accettata e anche ne "La torre e il dragone" ci si
affida ad una organizzazione (esterna alla solita cerchia di amici), di
investigatori e di attori. Tutti elementi su cui si basa l'azienda
organizzatrice del gioco del film, che in più sembra avere solo una vera
e
propria struttura aziendale e il possesso di una tecnologia di alto
livello.
Dove voglio andare a parare? Che si può ritenere verosimile che delle
strutture come quelle descritte nel film siano già sorte o stiano per
nascere.
Al di là della valutazione positiva o negativa che uno spettatore si può
fare dei giochi di ruolo dopo aver visto "The Game", mi piacerebbe
sapere
cosa ne pensate su questa possibile evoluzione dei giochi di ruolo, che
dalla stretta cerchia degli amici fidati, vanno, o almeno sembrano
andare,
verso la gestione "alla grande" di vere e proprie aziende, capaci di
entrare nella vita di una persona e con il rischio (suggerito dal film)
di
sconvolgerla totalmente. Personalmente questa prospettiva mi mette un
po'
in crisi. Non c'è per esempio il rischio di trovarsi invischiato in un
gioco totalmente incontrollabile? Nei giochi di ruolo attuali siamo noi
che
decidiamo quando e come e dove e con chi e per quanto tempo giocare. In
uno dei giochi di ruolo a venire, invece, non saremo noi a controllare
questi elementi ma altre persone. E queste persone sono sempre
affidabili?
Soprattutto, saremo sempre in grado di dire "basta" o saremo costretti a
finire quando lo decidono altri? E non si rischia davvero con questo
sistema di non riuscire più a separare la realtà dalla fantasia) (In
fondo
non è il gioco a diventare a tutti gli effeti la realtà nella quale
vivo?)
Nel film tra l'altro si fa un'altra ipotesi inquietante: che l'azienda
organizzatrice del gioco di ruolo possa non avere dei fini unicamente
ludici
che ne pensate?
Antonello Lotronto
alot@iol.it