Date: 1998/04/15 15.22
From: Nella Portieri <nella.portieri@usa.net>
To: PathosNET@telemaco.telemaco.it
Giusto per darvi qualcosa da leggere per concilare il sonno,
ecco qui una trentina (oops...) di paginette.
Questa ricerca sembra non finire mai e da un indizio all'altro, vengono
alla luce collegamenti e legami che non possono essere solo coincidenze.
Tra l'altro la fede nella possibilita' di perfezionare l'uomo, questa
religione unica che contiene tutte le altre, pare sia sempre stata
perseguitata e considerata eresia da tutte le chiese ufficiali: in
Egitto i seguaci di Aton furono scacciati dai sacerdoti di Tebe, in
occidente gli gnostici furono perseguitati dalla chiesa cattolica, in
oriente gli Ismailiti furono perseguitati dall'Islam ufficiale e cosi'
via. Perche' e' stata sempre considerata cosi' pericolosa?
Vabbe'...
Ecco i primi risultati delle mie ricerche. Abbiate pazienza... sono
stata presa da un raptus divulgativo. Chiedo venia.
Come ormai tutti sappiamo, l´ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo fu
fondato intorno al 1118 da Ugo de Payns e Goffredo de Saint-Omer ( che,
secondo gli immarcescibili Baigent, Lincoln & Leigh, gia´ appartenevano
al Priorato... oddio ma allora era gia' esistente?) su indicazione del
monaco cistercense Bernardo di Chiaravalle. Lo scopo dichiarato di tale
ordine era quello di proteggere i pellegrini che si recavano in Terra
Santa. In realta´, si dice che Bernardo fosse un iniziato e che le sue
conoscenze si spingessero fino alla notte dei tempi, quando sulla terra
regnava una unica fede.
Ci sono molti indizi che confermano questa tesi : dalla devozione del
monaco alla "Grande Madre Celeste", per la quale scrisse un cantico
piuttosto singolare, ai suoi interessi in campo di scienze alchemiche,
alla notevolissima qualita´ e quantita´ dei testi (alcuni dei quali
"proibiti" dalla chiesa ufficiale) raccolti nella biblioteca del
monastero di Citeux, tutto porta a pensare a Bernardo come ad un
profondo conoscitore della mistica della gnosi.
Si dice inoltre che, alcuni anni prima, mercanti provenienti
dall´Oriente, avessero consegnato proprio a Bernardo una mappa,
disegnata dai "monaci vestiti di giallo".
Del soggiorno presso la foresteria del monastero (nel 1116) di due
mercanti si ha traccia scritta negli annuari del convento, che si
trovano ora alla biblioteca del monastero di Lonato, in provincia di
Brescia (dove, peraltro, c´è una raccolta impressionante di testi
antichi, pergamene ed incunamboli che attira studiosi da tutta l´Europa,
peccato che sia necessario il "nulla osta" del vescovado per
entrarci...).
Bernardo, quindi, era convinto che in Terra Santa c´era qualcosa,
custodita da qualcuno della Grande Religione, che proveniva da un
passato incredibilmente lontano ed incarico´ Ugo de Payns di cercarla.
I cavalieri Templari furono ospitati a Gerusalemme da re Baldovino II in
un´ala del suo palazzo che sorgeva sulle fondamento del Tempio di
Salomone.
Qualche anno dopo, nel 1125, il re cedette ai Templari tutta l´area del
tempio.
Nel 1128 i Templari lasciarono la Palestina e tornarono in Francia,
dove il Concilio di Troyes sanci´ ufficialmente la Regola dell´Ordine:
pur essendo laici, i cavalieri si votavano alla castita´, all´obbedenza
ed alla poverta´. Vestivano la cappa bianca con la croce rossa ed erano
suddivisi in gerarchie: Cavalieri, cappellani, sergenti e artigiani.
Ho trovato, presso l´archivio di stato di Torino
(http:\\www.multix.it\astato_to\ se avete voglia di provare...), fra i
documenti della Basilica della Gran Madre ( gia´ proprio quella con la
statua della Fede che reca in mano "una coppa"... come si dice... il
caso...), un testo che riporta alcuni frammenti delle memorie di Ugo de
Paynes. Si tratta, probabilmente, di una trascrizione eseguita in epoca
posteriore da uno dei Cavalieri, per cui non so che valore possa avere,
ma mi sembra interessante.
Secondo questo documento de Payns ammette di avere avuto diversi
contatti con gli Ismailiti della Setta degli Assassini, che lui chiama
Guardiani, e che questi gli consegnarono un prezioso tesoro che essi
sorvegliavano da tempo.
Che cosa fosse, in che cosa consistesse il tesoro, non è dato sapere, il
documento non ne parla.
Lunga digressione storica: nell´undicesimo secolo, i territori che vanno
dall´India alla Mesopotamia furono oggetto di ondate successive di
invasioni da parte di tribu´ turco-mongole. Nel 1055, con la battaglia
di Dandanagan, alcune di queste tribu´, chiamate "Selgiuchidi"
conquistarono Baghdad ed il loro capo divenne il sultano.
Durante il suo dominio si diffuse la propaganda politico-religiosa degli
Ismailiti, considerati eretici da parte dell´Islam ufficiale in quanto
appartenenti ad un credo sincretico che univa in se´ le religioni
cristiana, ebraica ed islamica e perseguiva il perfezionamento dell´uomo
(in questo, quindi, simile allo gnosticismo...)
Un gruppo di Ismailiti si riuni´ attorno al persiano Al Hasan Ibn Sabbah
( detto il Vecchio della Montagna) nella Setta degli Assassini. Hasan
divenne molto potente e fu considerato da molti uno stregone per
l´assoluta fedelta´ che gli dimostravano i suoi seguaci, che eseguivano
per lui le sentenze di morte contro i persecutori degli Ismailiti.
Secondo alcuni il nome della setta deriverebbe da Hashishin, cioe´ i
fumatori di hashish. Altri ritengono tuttavia, che il termine derivi da
una parola araba, "assass" che significa guardiano.
La potenza della setta incomincio´ a declinare nel 1124, e dopo la morte
di Hasan Sabbah, gli adepti furono dispersi dalle persecuzioni
dell´Islam.
Fine digressione storica
E per stavolta mi fermo qui... ma la storia e' ancora molto lunga
Nella Portieri