Date: 1998/04/24 13.58
From: Nella Portieri <nella.p@pronet.it>
To: PathosNET@telemaco.telemaco.it
Caro Filippo,
mi accingo solo ora a rispondere alla tua gentile richiesta e di cio' mi
scuso.
(Mi scuso inoltre con tutti coloro che hanno dovuto assistere a questa
infelice diatriba, che probabilmente, interessava solo a Filippo e alla
sottoscritta.
Capisco che in questo momento ci siano altre cose, piu' importanti ed
inquietanti, ma devo una risposta, l'ultima, spero, a Buonarroti e non
e' mia abitudine non rispondere a chi chiede. Abbiate quindi pazienza.)
Non immaginavo che il documento che ho citato fosse cosi' importante.
Interessante si, ma vitale per noi di Pathos, proprio non lo supponevo.
Mi fido comunque della tua parola.
Ti spiego alcune cose: dal sito che ti ho indicato e attraverso i
passaggi di livello si arriva all'unita' archivistica. Quella puo'
essere consultata attraverso la base dati, che non contiene gli
originali ma le indicazioni di massima sui documenti archiviati. Una
specie di indice-riassunto, insomma.
Per vedere i documenti originali e' necessario prenotare la
consultazione (e questo si puo' fare per e-mail) e poi recarsi di
persona sul posto.
Io ho fatto cosi', almeno.
> E` essenziale che quel documento sia presente in questa ML.
> Potrebbe cambiare la nostra quest.
Io non ho copie di quel famoso pezzo perche', come tu sai, non e'
possibile fotocopiare i documenti antichi. Forse, chiedendo il permesso
alla Sovrintendenza, sarebbe possibile microfilmarli... ma io
sinceramente non immaginavo fosse il caso.
Attualmente quindi ho solo gli appunti, i ricordi e le indicazioni della
base dati. Certo, se e' cosi' importante si puo' andare di nuovo a
Torino.
Per quanto riguarda i primi, la cosa saliente e' quella che ho gia'
scritto nella mail. Per quanto riguarda i secondi, si tratta di un
documento composto da 14 fogli, di carta, restaurati di recente. Sono
stati affidati all'archivio di Stato per donazione del patrimonio
documentale proveniente dalla "Gran Madre", ma in origine erano del
vescovado di Aix en Provence.
I fogli, legati fra loro, e non ordinati, sembrano parte di una specie
di epistolario, appartenente probabilmente al vescovo di Aix e databile
intorno al 1300-1310, direi, visto che in un foglio viene citato papa
Clemente V.
I frammenti delle memorie di De Payns, come gia' avevo accennato, sono
riportati da un cavaliere di nome Roncelin de Fos che asserisce di
averle lette di persona.
Per questo anche io avevo dubbi sul valore di tale documento, che
potrebbe essere una specie di "verbale" di interrogatorio del Templare.
Ecco, questo e' quanto. Spero che possa esserti utile.
In caso contrario occorrera' andare a Torino e ricopiare integralmente i
fogli.
con rinnovato affetto, e dieci baci sul naso
Nella Portieri
P.S. Filippo, incomincio a pensare che, dietro la tua scorza di rude
rivoluzionario, palpiti un cuore di poeta.