Date: 1998/05/26 14.28
From: Franco Malatesta <quasimodo53@yahoo.com>
To: PathosNET@telemaco.telemaco.it
Amici, devo a molti di voi piu' della mia stessa vita.
Sono successe molte cose, e non credo ancora di aver capito i
significati nascosti dietro le apparenze.
Ho ancora bisogno di tempo, per recuperare le forze e quel po' di
serenita' di cui ho bisogno.
Ma presto spero di potervi raccontare quello che ho visto, perche' ora
piu' che mai e' importante che Pathos sia unito.
Intanto voglio rassicurarvi di una cosa : nessuno potra' piu' leggere
i messaggi in lista attraverso il mio account.
Ne ho ripreso possesso, e ho cambiato la password.
Ma vi chiedo perdono.
La mia debolezza ha permesso a Elio di leggere le vostre parole.
Non accadra' di nuovo.
Mi hanno parlato della orribile morte di Fabrizio, e della misteriosa
scomparsa dello Zingaro.
Non so se la mano di Elio sia da trovare dietro questi avvenimenti.
Non lo credo.
Ma non posso darvi ne' prove ne' certezze.
Non conoscevo bene Fabrizio.
Eppure la sua morte mi colpisce piu' di quanto non avrei creduto.
Le parole non hanno piu' importanza, adesso.
Ma lasciatemi recitare per lui una poesia, che ho sempre amato, che a
volte mi aiuta a sopportare il peso sterminato di questa vita che non
comprendo.
Non importa chi Fabrizio sia stato, e perche'.
Adesso rimane per noi solo cio' che ci ha lasciato.
Io non sono io.
Sono colui
che cammina accanto a me senza che io lo veda;
che, a volte, sto per vedere,
e che, a volte, dimentico.
Colui che tace, sereno, quando parlo,
colui che perdona, dolce, quando odio,
colui che passeggia la' dove non sono,
colui che restera' qui quando moriro'.
(Juan R. Jimenez)
Franco
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