Nella Portieri -- [pathosNET] Giuseppe Faggi e' stato assassinato...

Date: 1998/05/28 16.59
From: Nella Portieri <nella.p@pronet.it>
To: PathosNET@pathos.it


Lo sapete. Lo ha gridato ieri sera Leonardo, distrutto dal dolore.
Cio' che forse non sapete e' il modo in cui questo delitto e' stato
commesso.

Ieri, quando ho visto cio' che era successo in quella stanza, mi sono
sentita male. E non io sola.
Non vorrei essere io, quella che racconta cio' che ha visto perche' mi
ripugna e mi fa ritornare a quell'attimo tremendo, che avro' negli occhi
per tutta la vita.

Ma questo e' cio' che sento il dovere di fare, affinche' tutti sappiate
con che maledetti assassini abbiamo a che fare.

Quando siamo arrivati alla csa di Giuseppe, stanotte, tutto era buio, ma
c'era una piccola luce dietro ad una stretta finestra, in alto. Ci siamo
avvicinati, sembrava tutto deserto.
Il portone era spalancato e c'erano tracce rosse di pesanti scarponi
inzuppati nel sangue sul pavimento.
Seguendone la scia di sangue siamo arrivati in un enorme salone pieno di
trofei e di fotografie di un uomo gioviale e sorridente impegnato in
gare di ballo. Le foto di Giuseppe. I suoi trofei.
Le tracce di sangue portavano verso il piano superiore, su per una
stretta scala a chiocciola.

Da lassù veniva, sommesso, un singulto.

Siamo saliti su per i gradini cercando di non scivolare nella melma
rossa che li ricopriva.
Quando siamo giunti nella stanza, orrore puro.
Leonardo era inginocchiato e singhiozzante con le mani strette alle
spalle e lo sguardo fisso nel vuoto, la stanza era un vortice di
sangue. Al centro preciso della stanza, legato a quattro tiranti che
lo fissavano alle pareti e a mezza altezza, c'era il
cadavere di Giuseppe, il cui volto era ancora riconoscibile, sebbene i
suoi occhi fossero stati asportati. Il corpo era nudo e i testicoli
mostravano segni di orribili ustioni.
Piccoli fili sottili legati a perni fissati sulle pareti tenevano
aperti i lembi della sua pelle ventrale in cui era stata infilata una
serie di fili e flebo, i cui flaconi giacevano spaccati per la stanza…
tagli e bruciature si contavano a decine su quello che rimaneva intatto
del suo corpo. La testa ciondolava e sul collo impiastricciato di
sangue erano ben visibili i segni di uno strangolamento.

Leonardo aveva ancora in grembo il portatile con cui ci aveva chiamati.
Il terminale di Giuseppe giaceva in un angolo, aperto. L'hard disk era
stato asportato.

Leonardo ci guardava, completamente inebetito e ha detto: "Ho dovuto
farlo, ne avrebbe avuto ancora per poco, non poteva parlare, gli avevano
anche mozzato la lingua. Ma nella sua mente devastata c'era ancora il
suo ultimo Desiderio, ed era un Desiderio di Morte."

Leonardo e' crollato, subito dopo aver detto queste parole.
La casa era stata perquisita accuratamente.
C'erano tracce di molte persone: alemo tre, ma forse di piu'.

Ora siamo qui... a piangere il nostro amico.
Ed a cercare di rendere meno inutile la sua morte.
Il suo corpo, ricomposto per quanto siamo stati in grado di fare, riposa
finalmente in pace.
Ma noi non avremo pace, lo abbiamo giurato, fino a che questi maledetti
non avranno pagato i loro conti.

Nella Portieri


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