Fabio di Callisto -- [pathosNET] La Lancia Sacra: infiltrati tra i neo-nazisti!

Date: 1998/09/29 14.13
From: Fabio di Callisto <fgalimb@flashnet.it>
To: PathosNET@pathos.it


Siamo arrivati a Parigi la seconda meta' di luglio, Franco Malatesta,
Yuri Kondatriuk ed io.
Avevamo due nomi come contatti, frutto di quasi due mesi di preparativi,
di frequentazioni di circoli neo-nazisti italiani, di indagini.

Uno era quello di Coco, militante di Action/Reaction, gruppo della
estrema destra francese.
L'altro era quello di Silvie Neupert, redattrice di "Die Rettung der
Welt", rivista franco-tedesca che si occupa di problemi di purezza di
razza....ehm....

Coco, dopo che gli abbiamo domandato di metterci in contatto con qualche
esponente parigino del, diciamo cosi', nazismo esoterico, ci ha fatto il
nome di Sebastiane, misterioso e (a suo dire) pericolosissimo punto di
riferimento a Parigi per chi si interessa di nazismo e di occultismo.
Alto, bellissimo, occhi di ghiaccio, capelli biondissimi e tagliati
cosi' corti da sembrare quasi bianchi : questa e' stata la descrizione
di Sebastiane.

Silvie, invece, non ci e' stata di nessun aiuto... Bella ragazza bionda,
evidentemente interessata a Yuri, non ci ha saputo dire niente, se non
parlarci di suo nonno, eroe dell'aviazione tedesca della I Guerra
Mondiale: Karl E. Neupert.
Questo nonno della bella Silvie ci aveva incuriosito. Con parecchie
difficolta' siamo riusciti a trovare qualche notizia su di lui: e' stato
un pilota notevole, ma e' ricordato soprattutto per le sue teorie sulla
terra cava. Teorie che Himmler ed Hitler trovarono cosi' interessanti da
sposarle e addirittura da organizzare una spedizione su un isola del Mar
Baltico per verificarle.

Nel frattempo avevamo un'altra pista da seguire: cercare di scoprire chi
era entrato nella mia camera d'albergo durante la mia precedente visita
a Parigi.
Qualche mancia, qualche minaccia e veniamo a scoprire che un ladruncolo
era stato pagato per perquisire il mio bagaglio per scoprire chi fossi.
Da un tipo alto, biondo, bellissimo, ma con terribili occhi di
ghiaccio......

Dopo aver facilmente fatto scappare un gruppetto di neo-nazisti che ci
stava aspettando sotto l'albergo (evidentemente una prima "prova", per
capire di che pasta eravamo fatti...), finalmente il primo contatto con
Sebastiane.

Dopo una demenziale (e mortale) prova sostenuta dall'eroico Franco per
mostrare a Sebastiane e ai suoi che non eravamo indegni di entrare nel
loro gruppo, diventiamo amici del biondo neo.nazista, che una sera a
casa sua si confida:
la responsabilita' sua e del suo gruppo e' quella di proteggere un
misterioso individuio, chiamato Il Barone, che si nasconde al numero 10
di Rue Claude-Pouillet (..questo indirizzo mi sembra di averlo gia'
sentito..:-). Deve fotografare chiunque si avvicini, e prendere
informazioni su di lui (per fortuna, solo uno dei suoi scagnozzi sembra
riconoscere in me la stessa persona che due mesi prima era andata a fare
domande su quella casa, ma Sebastiane non lo sta neanche a sentire...).
Il Barone e' un misteriosissimo personaggio, che in pochi sono riusciti
a vedere, che si dichiara Maestro di Hitler. Ci sembra evidente che sia
lui al centro di questa complicata trama, e iniziamo a cercare di capire
chi possa essere.
Dopo una lunga ricerca, condotta da Nella Portieri, che e' rimasta a
Roma, riusciamo ad individuare chi possa essere questo Barone:
Von Sebottendorf, fondatore della Societa' di Thule, setta esoterica tra
le ispiratrici del nazismo. Questa setta predicava il potere assoluto
della Razza Pura, richiamava a questa razza la discendenza di Cristo e
aveva nel suo stemma una svastica ed una spada.
Si dice che Himmler fosse un adepto di questa setta, e certamente anche
Hitler studio' a lungo le teorie della societa' di Thule. Ecco quindi
spiegato perche' Il Barone si proclamava Maestro di Hitler.
C'era pero' una piccola incongruenza: come faceva Von Sebottendorf ad
essere ancora vivo? Avrebbe dovuto avere piu' di centoventi anni....
Nel frattempo Yuri non era tornato da un appuntamento a cena con la
bella Silvie, ed era ormai scomparso da qualche giorno. I fatti stavano
precipitando, e Franco ed io abbiamo deciso di muoverci.
Con notevoli rischi (e parecchi PP!!), ci siamo avvicinati alla casa del
Barone, sono entrato e l'ho trovato: effettivamente un uomo
incredibilmente vecchio, tenuto in vita a forza con ogni possibile
medicinale, attaccato a decine di tubicini, sotto una tenda ad ossigeno.

Ma ancora abbastanza lucido da capire che il momento della sua morte era
arrivato.
Ha cercato di spararmi, maledicendomi, urlando che non poteva morire
proprio adesso che la Lancia era cosi' vicina...
Ma io sono stato piu' veloce, e devo confessare che non mi e' spiaciuto
far fuori quell'immondo vecchio. Poi sono riuscito a scappare, sono
stato ferito, ho raggiunto Franco che mi stava proteggendo, abbiamo
guidato tutta la notte, ci siamo rifugiati in un Motel lontano da
Parigi............

E finalmente siamo tornati in Italia.

A Franco il compito di aggiungere e correggere quello che eventualmente
gli sembrasse necessario, a Yuri il compito di raccontare del suo
appuntamento con Silvie, e dell'importante traccia che ci ha portato a
Modena.

Fabio



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