Date: 1998/11/02 21.31
From: Nella <nella.p@pronet.it>
To: PathosNET@pathos.it
Paolo Lucchesi wrote:
> Il P7, tale è la mia impressione, è un colosso con i piedi d'argilla, un
> qualcosa costruito dal niente senza sapere cosa dovesse essere... i membri
> stessi non sapevano quali fossero le mansioni e i poteri del P7 e non sono
> riusciti a chiarirlo... ora, il P7 esiste ormai da qualche mese... è
> possibile che non si sappia se ha potere consultivo, decisionale o cosa?
Il P7 e' nato a Firenze in luglio, ma con la partecipazione di poche
armonie alle quali si sono poi aggiunte le altre in settembre.
Il problema principale della mancanza di organizzazione e' stata la
mancanza di partecipazione.
Mi spiego: se i rappresentanti di almeno tre armonie non si sono fatti
vivi, nonostante ripetuti richiami ed inviti, e' ben difficile riuscire
a far funzionare qualsiasi cosa.
E non sta a chi e' nel Consiglio chiedere conto di cio' che fa un
rappresentante ma alla sua stessa armonia.
Se nessuno dell'armonia dei tre latitanti si e' mai curato di sapere se
il suo inviato al P7 faceva il suo dovere oppure no, il problema e'
dell'armonia, che probabilmente non ha considerato il Consiglio
abbastanza importante da investirci su del tempo e della fatica.
E questo ha reso zoppo il P7 fin dall'inizio.
Mi dite come di fa a scrivere uno statuto che vada bene a tutti, se sono
due-tre armonie su sette a discuterne nel silenzio di tutti gli altri?
> Distruggiamo il P7... semmai ricostruiamolo da capo, su basi più solide, ma
> nella sua forma attuale non ha alcun senso... e lo ha dimostrato...
Ma, a questo punto, devono essere le sette Armonie a stabilire se sono
d'accordo e se giudicano ancora necessario un organismo simile.
Stavolta pero' prendendosi la responsabilita' di nominare un
Rappresentante che svolga le sue mansioni con coscienza, sapendo che e'
un impegno e non una carica onorifica e che richiede lavoro e
partecipazione.
In altri casi sara' una seconda disfatta.