Date: 1998/12/15 23.31
From: Silvia Brunati <sbrunati@corelli.nexus.it>
To: PathosNET@pathos.it
R3-
Perdonate, vi prego, il silenzio di questi giorni, non era certo per
offenderVi Fratelli cari, non lo farei mai. Il mio animo era combattuto, il
mio cuore spezzato. Egli era il piu' grande fra noi (ed anche il piu'
irruento), amava l'azione, sapeva rendere le cose piu' difficili, ma anche
facili (a volte).
Ero...sono felice di essere guarita, ma nello stesso tempo mi sento in colpa
nell'esserlo. Perche' Lui non ha voluto guarire? Il Suo animo era forte, il
suo coraggio invidiabile, non avevo mai conosciuto prima una persona di tale
fascino e magnetismo...Perche' non si e' curato? Perche'? Io questo non lo
capisco. La vita non e' qualcosa che si puo' buttare cosi' in un cestino. I
corpi in cui ci risvegliamo, sono i nostri, lo sono sempre stati anche se
inconsapevolmente. Ogni volta che moriamo perdiamo una parte di noi stessi e
non e' più la stessa cosa poi, io ve lo posso assicurare. Tornera'?
Probabilmente si, ma non sara' piu' lo stesso, Egli non sara' piu' quello
che ricordiamo e nessuno potra' mai sostituirlo.
Io sono guarita e non mi piace, non in questo modo, sapendo che c'e'
qualcuno che non vuole farlo e qualcuno che si e' gia' arreso.
Penelope Antisi
Fine R3