Nella -- Re: [pathosNET] Il caso MED e Leo Dari

Date: 1998/12/21 08.01
From: Nella <nella.p@pronet.it>
To: PathosNET@pathos.it


R1. Spero che questa lettera non offenda la sensibilita' di nessuno.
Viene infatti tirato in ballo un ordine ecclesiastico, ma la cosa e' e
deve essere interpretata esclusivamente come pertinenza della R3.

R3.

Vediamo se riesco ad essere chiara e pragmatica come lo e' stato
Giovanni, anche se ho molti dubbi :-))
A1 ( il MED e' opera dei MIB) e' vera, dimostrato dal fatto che solo
loro possedevano ed erano in grado di replicare e fornire a noi
l'antidoto.
A2 ( I MIB volevano avvelenarci tutti) e' falsa: diciamo invece che i
MIB volevano essere certi di riavere la pergamena perche' questi erano
gli ordini che avevano ricevuto ed il MED a questo scopo doveva servire.
E' stato il modo per cercare di piegarci alle loro richieste. Nessuno di
noi sarebbe morto in ogni caso, se avessimo accettato lo scambio.

Vi ricordate?
A Lucca i MIB cercavano la pergamena, erano sulle tracce di Reapel, ed
hanno tentato di averla, ma non ci sono riusciti.
Il loro piano prevedeva questa possibilita'. Per questo avevano
preparato la loro "rete di salvataggio": nel caso in cui la pergamena
fosse caduta nelle nostre mani, allora sarebbe scattato il meccanismo
che metteva in funzione la "bomba" Leo Dari.
Cosa che e' appunto successa quando Massimo Ranaldo ha comunicato
all'assemblea che la pergamena era stata recuperata dal Pathos.

E non dimentichiamo che, prima di essere trafugata nello scorso aprile,
a costo di un paio di vite umane, la pergamena era custodita in
Vaticano, nelle mani dei gesuiti.

Ora vediamo di analizzare cio' che e' successo la settimana scorsa.

Allo scambio erano presenti due "fazioni". Un prete, risultato poi un
gesuita, cittadino dello stato del Vaticano ed uno dei MIB.
La cosa interessante che ho notato sono stati i rapporti fra loro.

Allora, poniamo una nuova ipotesi, che mi e' stata suggerita da un
"amico": le "fazioni" non sono due, ma una sola.
I MIB sono i militari, i gesuiti sono i politici della stessa
organizzazione.
I politici hanno potere sui militari e stabiliscono gli obbiettivi che i
militari devono poi porre in opera. I militari utilizzano metodi
sbrigativi per ottenere lo scopo. Quando i politici ne vengono a
conoscenza non approvano completamente tali metodi e obbligano quindi i
militari a porre rimedio...

L'ipotesi, forse e' fantasiosa, ma riflettete su questo: durante lo
scambio, dopo aver constatato (lui non i MIB) che la pergamena era
falsa, il gesuita ha OBBLIGATO il MIB a lasciarci l'antidoto ugualmente,
dicendo che "ormai si erano spinti fin troppo in la'" e mettendo a
tacere le proteste del MIB con un paio di parole, piuttosto secche, su
chi aveva la responsabilita' di decidere.

Per il caso Leo Dari:
Infiltrato dai gesuiti con falso nome per sondare la potenza di questo
nuovo Pathos e per conoscerne gli scopi, e poi utilizzato dai MIB, forse
a sua insaputa, come bomba umana.

I gesuiti, forse, avevano gia' deciso che ci avrebbero fornito
l'antidoto, indipendentemente da come fossero andate le cose, perche'
non era nelle loro intenzioni spingersi oltre l'intimidazione.

Forse sara' una fantasia, ma certo questa ipotesi fa incastrare
perfettamente tutti i vari pezzi.

che ne dite?

Nella


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