Date: 1999/01/08 15.20
From: Ren <mc3320@mclink.it>
To: PathosNET@pathos.it
Mario Monti wrote:
>
> Brillante. Allora se Destino decide di distruggere il Pathos
> consegnandone tutti i membri alla giustizia italiana "non ci si puo' far
> nulla", quindi ci sediamo per terra ad aspettare che ci vengano a
> prendere. Sicuro che non ci siano alternative?
Destino decide di distruggere il Pathos?
Non mi risulta che alcuno dei 7 Eterni abbia tendenze suicide.
Per quello che capisco io Nostradamus ha potuto fare cio' che ha fatto
solo perche' e' una nota, la nota pura di Destino. Mi sembra evidente
che le altre note e alterazioni del movimento non sapevano nulla, o sono
state indotte a tacere.
Non posso credere che una nota pura (e neppure una nota in assoluto)
possa decidere a un certo punto di rompere il velo in maniera tanto
aperta mettendo in pericolo l'intero Pathos. Sarebbe contro natura.
Chiunque lo facesse venderebbe gli altri, ma anche se stesso. Le note
non sono normali esseri umani, ma esseri sovrannaturali, parte
integrante del Pathos.
Secondo me il problema e' rappresentato dalle alterazioni, che sono
persone normali (o quasi) e possono credere e pensare qualunque cosa.
Anche di avere qualcosa da guadagnare in una rottura del velo.
Per questo non mi sembra sbagliato dire che un controllo interno ai
movimenti sia sufficiente per garantire la sicurezza interna.
A mio avviso una maggiore organizzazione e' necessaria solo per
difenderci da attacchi esterni, ma, come giustamente e' stato fatto
notare, un'orgazizzazione centralistica non porterebbe certo ad
un'aumento della fiducia reciproca, mentre servirebbe a ridurre la
liberta' di ciascuno.
Per me l'unica cosa che rimane da fare e' lanciare le cellule
territoriali e tematiche, ma senza necessariamente un coordinamento.
Esse stesse costituirebbero gia' un coordinamento maggiore di quello
esistente al momento.
Io, per me, sono disposto a collaborare con altri, per cui se c'e'
qualcuno che vuole partecipare ad un bel brainstorming su sesso e
spettacolo nel Pathos e' il benvenuto (si potrebbe anche organizzare
un'orgetta e invitare qualche industriale e qualche politico di
spicco)...
Renato Gioia