Date: 1999/01/08 17.57
From: "Raistlin" <raist@ctrade.it>
To: <PathosNET@pathos.it>
>da quando sono entrato nella nostra "fratellanza" l'incubo della segretezza
>mi ha inseguito,
Io ci sono abituato per hobby a essere moooooolto riservato :-)
> "un fuoco non può nascere (o rinascere) se lo si tiene nascosto
>sotto la cenere;
"Tu, immortale, porrai ogni cura affinche' la sorgente del tuo potere sia
nascosta..."
Delle due, l'una. O Mantegna non e' una nota, e allora CHIUNQUE sia il suo
tutore e' colpevole di non avergli insegnato un beneamato cazzo, ed e' anche
responsabile per non averci informati in tempo.
Oppure e' una nota, ed allora ha messo a rischio, con la sua imprudenza,
l'esistenza stessa del terzo limite. E su questo ne' le note ne' le
alterazioni lo possono giudicare. E' un problema suo, con la sua coscienza,
che si portera' dietro per le sue prossime mille incarnazioni. E' una
punizione piu' ampia di quella che io, tu, o che persino il potente Pan
potrebbe dispensargli.
>Pathos ha iniziato in sordina per la sua debolezza, ma la
>segretezza non può essere una presa di posizione da mantenere.
Au contraire (Krouennec mi sta contagiando). Vedo di spiegarmi meglio.
La lotta che stiamo compiendo non e' una lotta per un regno "di questo
mondo".
E' la lotta per dominare le cause stesse della storia.
Regnare sui cuori degli uomini e' il nostro obiettivo. Le emozioni sono a un
tempo potere e controllo per tutti gli empathici, note ed alterazioni.
Rivelarci ci calerebbe nella storia, ci donerebbe (forse !) un potere
temporale effimero, come ogni altro potere della storia. Sarebbe il singolo
errore piu' grave che Pathos potrebbe fare.
Cio' che causa emozione deve restare nascosto.
Se cio' che e' mito viene svelato e spiegato diventa conoscere comune, non
e' piu' pathos.
Se l'amore fosse spiegabile scientificamente, lo chiameresti ancora
sentimento ?
>come possiamo far tornare in vita i miti passati se non ne diffondiamo il
>verbo?
Come possiamo pretendere che un mito venga dispiegato per le menti degli
uomini ?
>qualche volta penso all'anarchia, al totale sfogo di tutti gli istinti,
>alla libertà senza rimorso...altro che organizzazione!
Hai colto in pieno l'obiettivo. Mi spiace che tu non riesca a vederne, in
pieno, i mezzi; ma perlomeno tu hai la scusante di non vivere da qualche
millennio.
I duri di cervice (quelli Di Coccio, per fare una battuta un po' scema) non
hanno, viceversa scuse. Se non quella di non essersi ancora risvegliati del
tutto, e di non comprendere ancora la metafisica del limite.
Ciao a tutti,
Stefano Spock