Date: 1999/03/26 20.28
From: Amleto di Enigma <Amleto_Enigma@usa.net>
To: PathosNet@pathos.it
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Vi vedo discutere con leggerezza su argomenti di cui forse in pochi apprezzate l'importanza e le implicazioni e, mentre non mi sorprenderei che questo avvenisse tra gli Ignari, poco riconosco la confraternita cui ero abituato... in altri tempi. E' proprio di chi più sa parlar meno e riflettere a lungo prima di formulare un'opinione e, se non vado errato, noi dovremmo essere tra coloro che più sanno sulla Terra. Abbastanza, certamente, da abbandonare triti luoghi comuni di un romanticismo di bassa lega. Eppure... il condizionale è imperativo, mi sembra.
Saranno forse cambiati i tempi, ma non mi pare che questo Pathos troppo umanizzato sia migliore del circolo iniziatico di un passato ormai remoto, né credo che il voler ridurre ad un minimo comun denominatore sia una strategia intelligente. Ogni contatto con il Pathos muta chi ne è protagonista, non solo nel corpo, ma dovrebbe soprattutto nello spirito, per permettere di capire che c'è altro nell'universo che non le riduttive categorie di questo mondo.
Tanto attaccamento a un'illusione mi ispira da un lato tenerezza, dall'altro rabbia.
Amleto, principe di Danimarca
Enigma di Destino
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