Date: 1999/07/08 10.10
From: "Lan-T" <lanti@trecnet.com>
To: <PathosNET@pathos.it>
> E a quanti paragonano la morte di Lorenzo con le
> azioni del Mostro a Modena due sole parole:
>
> 1) Lorenzo era un nostro fratello. La sua morte e'
> diecimila volte piu' grave di quella di qualunque
> ignaro.
A Modena il Mostro ha ucciso cinque ragazzine innocenti, ha posseduto
degli ignari per i suoi scopi, ha ucciso uno dei miei migliori amici.
Queste sono le sue colpe. In nome di una schifosa ricerca di potere ha
usato gli uomini come fossero burattini. Ha confuso il fine ed i mezzi.
Questa e' la sua colpa.
La morte di Lorenzo e' grave quanto quella di qualsiasi anima innocente
schiacciata dagli ingranaggi putridi del potere. Il tradimento di chi ne
ha causato la morte e' verso chi dovrebbero accudire, difendere,
svezzare. E' un gesto contro natura.
Uccidere e' un delitto. Uccidere, per una nota, e' un abominio. Uccidere
per sete di potere e' l'anticamera per abominii ancora peggiori. Ed
uccidere per vendetta non e' una giustificazione.
State passando tutti il limite. Smettetela di giudicare con i parametri
del Pathos, giudicate con la vostra maledetta coscienza, dannazione!
> 2) Se il Mostro non sara' punito prendetevela solo con
> voi stessi. Il processo per i fatti di Bisanzio avra'
> luogo a giorni. Vedremo allora quanto grande e' il
> desiderio di giustizia dei sette Movimenti. Solo dopo
> potremo parlare di Modena.
Forse volevi dire "giudicato", non "puntito". Forse il desiderio di
giustizia dovrebbe essere degli Uomini e delle Donne, non dei movimenti.
Stefano Lanticina