Date: 1999/07/19 23.58
From: Nella <nella.p@pronet.it>
To: PathosNET@pathos.it
Ti chiesi, Padre,
poco prima che tu te ne andassi, spiegazioni per le tue azioni.
Ti chiesi che bisogno c'era di ingannarmi quando, ad una tua
parola, quel pugnale lo avrei immerso io stessa nel mio petto e
ne avrei strappato il cuore per fartene dono.
Allora, come ieri, la tua risposta e' stata: era Necessario che
cosi' fosse.
Allora, come ieri, mi dicesti:
"Tu, Distruzione di Psiche, prima di essere Demetra;
Tu amatissima figlia, sacrificata alla tua funzione;
Tu ora porti il dolore di tutte le figlie sacrificate alla
volonta' dei padri"
E' vero.
Io porto stampato nel ricordo il tuo ultimo abbraccio ed il
pugnale che hai affondato nel mio cuore.
E non riusciro' piu' a dimenticare.
Eppure, ieri, quando ho sentito la tua mano posarsi sulla mia
spalla e la tua voce che mi sussurrava all'orecchio, inaspettata
eppure attesa, il mio cuore ha perso un battito.
Amore ed odio.
Perche' non posso fare a meno di amarti, Padre, ma non posso
smettere di odiarti.
Con ogni fibra del mio essere.
Tu, lo so, non conosci il bene ed il male. Non sai che cosa sia
il rimorso o la colpa.
Nonostante le tue brevi incarnazioni (oh, il desiderio di
conoscere il sapore del vino, oh, gustare il piacere di un
bacio...) tu ignori queste emozioni. Tu non sentirai mai l'urlo
della morte e l'estasi dell'amore, non conoscerai mai il velluto
dell'abbraccio di un bambino ne' il freddo del metallo che ti
trapassa il cuore.
Ma io, noi, quelli come me, noi abbiamo camminato fra gli uomini
troppo a lungo per restare indenni.
Quando si abita nel cuore degli uomini e si veste la loro carne,
consapevoli o no della propria essenza, le loro emozioni filtrano
verso di noi e ci impregnano e ci rendono molto piu' umani di
quanto forse tu non voglia, piu' di quanto, spesso, noi stessi
non ammettiamo.
Sì, io sono la tua figlia amatissima, Padre, quella che prima o
poi avra' la sua vendetta.
Demetra, Distruzione di Psiche