Date: 1999/11/10 23.13
From: BraveHeart <gecoluc@tin.it>
To: <PathosNET@pathos.it>
Ho letto la sua mail, dott. Kaneirzein.
Ho letto, ed avrei alcune domande da farle, nonostante la sua accurata
e molto bella spiegazione, che per me, mi consenta, non è ancora
esaustiva.
Sarà che si approssima, per causa sua, l'età della pensione, sarà per
qualche altro motivo, la mia mente sembra stranamente ottenebrata...
Dunque.... tralasciando il resto nelle conclusioni lei ha scritto:
>L'entropia in eccesso nel nostro universo è quindi la forza Motrice frenante
>dell'espansione dello stesso.
>
Qui francamente non l'ho capita... gliel'ho detto, sarà
l'arteriosclerosi.... perché l'entropia frenerebbe l'espansione
dell'universo? In realtà l'universo si espande sotto l'impulso della
forza esplosiva iniziale (teoria del bigbang). Ora tutto dipende da
quest'impulso iniziale: se è stato sufficientemente grande l'universo si
espanderà all'infinito, se è stato più piccolo e quindi tale da non
vincere le forze attrattive l'universo collasserà su se stesso.
L'entropia e l'energia di questo universo dipendono dall'impulso
iniziale. Quindi non si può intervenire sull'esito dell'universo, si
può solo stare a guardare.
>Visto come processo, poichè tende a MAGGIORE ENERGIA e MASSIMO ORDINE, ne
>deduciamo che non è un processo SPONTANEO.
>Ha bisogno di un ingresso "esterno".
>
Esterno all'universo???
>L'Onda K è il "canale" che unisce MATERIA ed ANTIMATERIA facendo filtrare
>L'ENTROPIA.
>Ed è elemento ESTERNO al sistema UNIVERSO, che tuttavia mantiene isolato
>poichè NON E' MATERIA nè ENERGIA sotto OGNI forma.
>
Scusi... non ho capito bene....
Lei mi sta dicendo che esiste qualcosa di ESTERNO all'UNIVERSO, e che
l'universo si collega con questo qualcosa, ma resta comunque
isolato....
Mi sembra tanto un puro esercizio dialettico, perché se è vero che un
sistema si dice isolato se nessuna forma di energia (e quindi anche la
materia) può entrare ed uscire nel sistema stesso, questo è solo
perché, fino ad ora, l'energia è l'unica cosa conosciuta.... Mi pare
abbastanza ovvio e banale che se si scoprisse qualcosa che è diverso
(veramente diverso) dall'energia, allora si dovrà anche aggiornare la
definizione di sistema chiuso!
E poi.... mi permetta.... ma la meteria e l'antimateria fanno parte
dello stesso universo, per cui collegare le due non risolve il
problema posto da quelle stesse leggi che lei ha così ben enunciato
nel suo studio.
Ed infine... che diamine è questa onda k?!?!?!
E' facile dire onda k, ma la definizione di un'onda non è altro che
"energia che si propaga secondo un fenomeno oscillatorio nello
spazio", dove fenomeno oscillatorio si riferisce esclusivamente
al tipo di equazione usata per descrivere matematicamente il fenomeno
stesso. Da quello che ha detto, però, 'sta cavolo di onda k non è una
forma di energia (in conseguenza della E=mc2 non può nemmeno essere
materia, dato che la materia è energia).
-Che cos'è, dunque?
-Come fa ad interagire con qualcosa di assolutamente diverso da se?
-Come fa ad "ordinare" l'universo (sottraendo così entropia)?
-Dove va a finire questa entropia?
-E perché c'è bisogno di energia per attivare questo processo?
-E soprattutto, lei come l'ha fatta a scoprire e come fa a studiarla?
Quali mezzi e metodologie usa?
A tutte queste domande, ed a molte altre, lei non ha dato risposte,
mentre erano le uniche a cui doveva rispondere....
>L'Onda K è L'UNICO ingresso che FRENA l'universo e lo MANTIENE ISOLATO.
>_____________________-SPONTANEAMENTE-_________________________
>
Ingresso per dove e da dove? Anche se fosse da un altro universo,
questo vorrebbe dire che questi due universi non sono isolati se presi
singolarmente. Ed anche se per assurdo si potesse escludere la sua
onda k da una natura energetica, ed anche se per assurdo il fatto che
quest'onda k passi da un universo all'altro potesse non essere
considerato lesivo nei confronti dell'isolamento dell'universo
stesso... mi dici come la metti se quest'onda passa entropia dal
nostro universo ad un'altro? Pensi che questi due possano ancora
considerarsi isolati?
>In pratica, probabilmente, non riusciremo ugualmente a vedere cosa succederà
>nel momento di contatto, ma non venite a dire che è contro natura AIUTARE un
>processo SPONTANEO dell'universo, contrastato dal nostro stesso NEMICO:
>PRESENZA ed ASSENZA.
>
Di cosa parli? Perché, tu sai già quale sarà il destino dell'universo?
Conosci già l'entità dell'impulso iniziale? Sei in grado di prevedere
se l'universo collasserà nouvamente o si espanderà all'infinito?
E poi perché il processo spontaneo, questo processo spontaneo,
dovrebbe essere avversato dall'assenza? Se l'universo giungerà
*spontaneamente* ad uno stato di entropia massima, e quindi di stasi
eterna, l'assenza apparentemente non avrebbe che da guadagnarci...
Pertanto, mi sento in dovere di affermare (prima di andare in
pensione), che per me lo studio, per come mi è stato presentato, è
assolutamente insifficiente a chiarire la questione ed a permettere la
comprensione di quello che lei afferma.
Questo per quanto riguardo l'aspetto puramente scientifico del
problema.
Per quel che riguarda, invece, l'aspetto realistico ed umano (non
moralista) dell'argomento, mi sento di dire di essere in completo
accordo con gli ultimi due interventi del prof. Marco Oreste Mario
Migliorini, del quale non ripeto le parole, ma invito chi non le
ricordi a fare mente locale o a farsele ripetere. Per me il fulcro
della questione è proprio questo, ed il prof. secondo me ha centrato
in pieno il problema.
Altre parole mi sembrano superflue, anche in virtù del fatto che ne ho
proferite già fin troppe.
Mi scuso per il tempo da me rubato in questo conclave.
Ossequi.
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-William Wallace
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