Date: 1999/11/19 15.13
From: "federico misirocchi" <psicopathetic@hotmail.com>
To: PathosNET@pathos.it
> >queste questioni cosi' umane sul senso che il propio viaggio prende in
>certi
> >momenti e' molto commovente ed anche un po' inaspettato.
>
>Inaspettato ? Perche' ?
>
>La tua frase ha un significato molto, molto piu' profondo di quello che tu
>stesso immagini, forse, fratello mio.
>
>Spock
>
grazie, davero.
ora una piccola polemica che esula dalla gratitudine per chi mi incoraggia.
e' strano come mi si attribuisca spesso, qui , una saggezza inconsapevole: a
parte che qualcosa dovro' pure averci capito pure io, anche se sono un po'
tontA, resta il fatto che raramente quello che dico viene valutato per le
mie intenzioni.
viva l'espropiazione del semilavorato culturale, allora!
se lo avessi saputo prima...
scusate l'intervento acido, ma sono malaticciA, e l'umorismo paternalista
non e' il mio forte.
Sull'indipendenza dalle note e la necessita' di essere preparati allo
scontro, sono del tutto d'accordo coi guerrafondai:
le note non sono le nostre balie, cazzo!
forse nulla servira' combatere il fuoco con un cerino, ma si deve tentare.
considerate questa risposta come pubblica e non diretta alle note
interessate (che quindi possono evitere di rispondermi)
erebo
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