Date: 2000/02/03 17.10
From: "Tiresia" <tiresia@softhome.net>
To: "Pathos NET" <pathosNET@pathos.it>
Andrea Valtolta wrote:
> Affascinante indubbiamente. Ma reale? non è forse l'uomo ciò che egli
stesso nega di essere?
> Un animale perennemente in cerca della propria anima, della chiave per
dare corpo ai propri sogni di diversità e sacralità?
> stimolante conversazione, indeed.
Non ho capito bene se Andrea dice che io nego il mio essere umano.
Se la sua frase è da leggersi in questo senso dico subito che un simile
pensiero non mi appartiene. Non nego l'essere umano, come potrei? Come può
un padre rinnegare un figlio? Come posso rinnegare una parte di me stesso
così importante e potente che tanto mi ha dato e mi dà? No, non è mio caso,
anzi. Non sono umano, sono qualcosa di diverso: sono una Nota. Forse proprio
perchè in me convivono due aspetti diversi mi sono sentito in dovere di
difendere l'uomo dalla superbia di una Nota.
Pensate sia facile? L'uomo ha una cosa che noi non abbiamo: la completezza
del suo essere. Forse proprio questo è il peso che molti di noi portano
dentro, ma anche con grande sacrificio e dignità. La differenza sta nel
prenderne coscienza e smetterla di "giocare" ad essere uomini normali: non
lo siamo! Ma questo non significa dover rinnegare una parte.
Ci si chiede se una difesa simile ed un'assunzione di responsabilità da più
parti possa essere reale? E' necessaria e basta.
Tiresia