Date: 2000/03/08 03.29
From: Monica rewinski <mf3232@mclink.it>
To: PathosNET@pathos.it
Yuri Artioli ha scritto:
> Tu sai cosa voleva veramente Mostro???
> Tu sai a cosa si preparava Mostro??
> Tu sai qual'era il prezzo di quell'orrore chiamato immortalità dell'uomo??
Non volevo piu' intervenire ma credo sia d'obbligo anche per i fratelli (pochi)
che si sono presi la briga di chiedermi alcune documentazioni lasciatemi da
Thomas.
Io non ero d'accordo con il Mostro per cio' che riguardava l'immomachine e
l'immortalita' e di questo se ne era parlato ampiamente anche con il Mostro
stesso.
A cui non ho mai nascosto il mio dissenso.
Thomas non era d'accordo con la Immomachine e ha deciso di morire per tentare
di fermare Mostro.
Io avevo delle carte in mano di cui ormai non puo' piu' importare nulla a
nessuno per fermarlo senza spargimenti di ulteriori a quelli gia' eseguiti in
passato.
Andava fermato e questo credo sia chiaro a tutti.
FERMATO.
L'unica cosa e' che forse non necessariamente doveva essere ucciso ma questa e'
una scelta ampia e che riguarda il pensiero singolo di ognuno credo o di
singoli gruppi che non sto ne' a sindacare ne' a giudicare.
Una sola cosa. Sarebbe bello in qualche modo poter sapere delle cose di
Raffele/Mostro che forse pochi conoscevano e che hanno trovato sorpresa anche
in me. Francamente come ne parlai al caro Hashishin (unico che si e' preso la
briga di chiedermi qualcosa) c'era un altro modo per fermarlo.
Tutto qui. Tutto qui.
Ora Mostro e' il passato.
Cio' che e' fatto e' fatto.
Le sue lettere resteranno una storia da raccontare ai posteri.
Raffaele e Mostro Erebo alla fine erano una cosa sola.
Piu' di cio' che pensi.
Forse piu' di cio' che pensano tutti.
E questa forse poteva essere l'anomalia e la sorpresa da salvare.. forse.
Non c'ero e non gudico.
I fatti di cui dispongo sono altra cosa e non riguardano la parte finale della
vita di Raffaele/Mostro a parte una sua lettera che forse e' un suo testamento,
forse puo' servire a capire meglio cosa stava vivendo.
Ma come ho gia' detto penso che non conti piu' nemmeno leggerla.
Saluti a tutti
Monica Rewinski