Date: 2000/05/02 20.19
From: "Davide Pallanza" <dpallan@tin.it>
To: <PathosNET@pathos.it>
R1:
Mi hanno detto, tempo fa, che siccome in R3 sono in Terre di Sogno dovrei
essere staccato da PathosNET. Questi messaggi non sarebbero nemmeno dovuti
arrivare a me. Visto che pero' lo hanno fatto, e non essendo molto pratico
delle regole R1 sulla questione, rispondo a quanto detto. Se questo
comportamento e' illegale, ignorate questo messaggio. Presidente,
Archivista, fatemi sapere!!!
R3
Cerchero' di rispondere, A NOME MIO E MIO SOLTANTO, a quanto e' stato detto
ultimamente.
Perdonatemi se dimentico qualcosa, se il mio discorso sara' un po'
sconnesso, o se commettero' errori ortografici: Rileggo sempre i messaggi
prima di spedirli, ma le cose che sfuggono una volta hanno la spiacevole
abitudine di sfuggire anche la seconda... ;-))
Limite Inverso e', forse, una definizione un po' altisonante. D'altronde
Sindacato delle Alterazioni mi sembra un po' restrittiva.
Tutto questo e' nato da minacce di punizione e morte che ci sono state in
net un po' di tempo fa. Non ho conservato i singoli messaggi, non ricordo
nemmeno a chi siano state rivolte o da chi, ma che ci siano state e'
innegabile: Negandolo insultate la nostra intelligenza, e questo non mi
sembra molto rispettoso.
Certamente, nessuna di voi note ha bisogno di scuse per fare cio' che piu'
gli aggrada, ma allora perche' vi affannate cosi' tanto a cercarne? Perche'
vi sprecate in interminabili discussioni, invece di farlo? Se noi
alterazioni siamo cosi' inutili, perche' ci accogliete in grembo?
Il Limite e' un atto di fede che ognuno di noi ha accettato e nessuno si
sognerebbe di correggere, discutere o modificare. Ciononostante, mi sembra
che la sua interpretazione sia alquanto controversa e la sua applicazione
tutt'altro che unanime.
Quello di Limite Inverso non vuole, credo, essere ne' un processo, ne' una
minaccia o simili. E' semplicemente espressione di un malessere che, se non
e' universalmente condiviso, permettetemi di dire e' alquanto diffuso.
Naturalmente non tutte e 49 le note hanno mai infranto il cosiddetto "Limite
Inverso" (tuttalpiu', magari, se non restando in silenzio quando altre lo
facevano). Se non sbaglio, alcuni di quelli che certamente lo hanno fatto si
sono gia' manifestati.
La "minaccia del silenzio" non fa, o perlomeno non dovrebbe, far ridere
proprio nessuno. Il silenzio arresta il ricircolo di idee, porta alla
stagnazione, mina pericolosamente la crescita del Pathos. Se decidete di
riderci sopra siete tutti liberi di farlo, ma le conseguenze non sono
prevedibili (e, mi ripeto, questa non e' comunque una minaccia di alcun
tipo!!!)
Quanto al "fuori i nomi!", e' grazie a questo intervento che ho deciso di
rispondere direttamente in pubblico invece di coprirmi rispondendo
attraverso l'indirizzo "Limite Inverso". Io sono pronto ad espormi in questo
modo, qualsiasi conseguenza cio' possa avere, e a questo punto ribalto la
sfida: Ha il coraggio, ognuno di voi 49, di esprimere la sua personale
propria opinione sulla faccenda? A me sembra che molti empatici preferiscano
invece la politica dell'aspettare, in modo da poter poi appoggiare la parte
vincitrice.
Infine, per la favoletta della rana e dello scorpione, forse io non sono un
buon intenditore o forse non conosco abbastanza bene molti dei miei fratelli
da poter distinguere tra le molte sfumature di questo aneddoto quelle
effettivamente calzanti da quelle del tutto irrilevanti. Sarebbe
insostenibilmente contrario alla tua natura chiederti, mia buona Signora
Morgana, di esprimere il tuo pensiero senza mezzi termini e cosi' facendo di
ammaestrare noi "animaletti domestici"? :-)))
Questo e' quanto ho da dire sulla faccenda. Concludendo, permettetemi di
ripetere che questa e' solo la mia opinione. Inoltre, a scanso di equivoci,
chiedo fin d'ora perdono per la leggera ironia che trovo in alcune parti del
mio discorso: Non vuole in alcun modo essere offensiva, e' solo il mio
personale modo di esprimermi, e visto che e' l'unico che conosco vi prego di
non averne a male...
Davide DiBiagio
Figlio di Psiche
Alterazione del Veglio della Montagna