Date: 2000/05/09 17.41
From: "Luca C. Giuliano" <mc3133@mclink.it>
To: PathosNET@pathos.it
Carissimi EmPathici,
Mi rendo conto che si rende necessario un chiarimento.
La decisione di sospendere (non "chiudere") la narrazione e' stata presa a
ragion veduta, senza alcuna leggerezza o fretta. Come ha scritto Teo prima
di me, e' stata una decisione presa all'unanimita' da tutti i master
fondatori di Pathos.
Il motivo e' complesso, e non e' riferito esclusivamente alla situazione
odierna, ma ad un disagio piu' profondo e che ha origini piu' lontane.
Sinteticamente l'ho definito:
"crisi di legittimità della narrazione e dei suoi
meccanismi"
(09 May 2000, Pathos Time Out)
Per questo motivo non intendo affatto dare altre spiegazioni su quello che
e' accaduto.
Nessuno sarebbe in grado di farlo.
Ognuno di noi ne ha una visione parziale e soggettiva.
Chi sta piu' al vertice, come nel mio caso, potrebbe avere un visione piu'
ampia, ma non necessariamente piu' vera di chi invece si trova alla base.
E' chiaro che personalmente ho gia' iniziato a parlare con i protagonisti
dell'ultima polemica e continuero' a farlo nelle prossime settimane,
possibilmente faccia a faccia e non per telefono o per E-mail.
Ma il punto non e' questo.
Il punto e' che da qualche tempo non c'e' piu' una vera condivisione dello
scenario, dell'ambientazione, delle regole, e del significato di quello che
stiamo facendo.
Piu' di un anno fa, prima della redazione del Regolamento 4.6, abbiamo
discusso a lungo dei fondamenti di Pathos senza fermare la narrazione. Oggi
pero' non e' possibile.
Non e' possibile perche' in questa situazione non c'e' la serenita'
sufficiente per affrontare contemporaneamente la discussione tecnica e
organizzativa insieme alla sviluppo narrativo.
La pausa serve a questo.
A verificare e ritrovare i punti di condivisione, a riaggiustare gli
aspetti organizzativi che non vanno, ma anche a ribadire gli elementi
caratterizzanti e irrinunciabili di Pathos nella visione che di coloro che
hanno avviato questo esperimento.
Soprattuto va ricordato che questo e' un esperimento.
Certo che e' anche un'esperienza, ma e' stato definito "esperimento" per
mettere in chiaro subito che Pathos non deve mai essere assunto come un
prodotto finito.
Il senso del "Progetto" che si trova sul sito e' anche questo.
Un progetto iniziato tre anni fa.
Un progetto ancora in corso.
Pathos e' un gioco?
Si', pero' l'esperimento non e' un gioco.
L'Associazione di Letteratura Interattiva non e' un gioco.
I rapporti tra di noi non sono un gioco.
La comunita' che abbiamo costituito non e' un gioco.
Sono nate amicizie, amori, passioni.
Ci sono state litigi, pianti e risa.
Cosi' funzionano i rapporti umani.
Non li abbiamo certo inventati noi.
E i rapporti umani non sono mai un gioco.
Quindi la frase "Pathos e' solo un gioco" contraddice se stessa.
Ma nessun gioco e' "solo" un gioco.
Pathos e' un esperimento di creazione e narrazione collettiva che assume
come modalita' privilegiata il "gioco di ruolo". Potevamo scegliere anche
altre modalita' di narrazione collettiva. Ma siamo giocatori di ruolo da
tanto tempo e questa e' la nostra specificita'.
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Ora vi invito, per i giorni seguenti, ad inviare nella ML le vostre
proposte di argomenti da porre all'attenzione di tutti.
Io ovviamente ho in mente una mia scaletta, ma vorrei confrontarla con i
vostri suggerimenti prima di iniziare la discussione che sara' moderata da
me con lo stile con cui l'ho fatto per la redazione del regolamento.
Un argomento viene posto in discussione.
Si interviene solo su quello.
Tutti avranno la possibilita' di esprimere il proprio parere, se la cosa e'
di loro interesse.
Poi io riassumo sinteticamente il tutto, e si passa all'argomento succesivo.
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Pathos e' anche questo.
Anzi vorrei dire che e' soprattutto "questo".
A molti dei giocatori che sono giunti tra di noi piu' recentemente, forse
abbiamo dato un'impressione sbagliata.
Quando, mesi fa, la PathosTech era sempre vivace e accesa, l'idea che
Pathos non fosse un prodotto finito era piu' evidente.
Naturalmente nessuno e' obbligato a restare, ci mancherebbe.
Pero' chi resta dovra' accettare la discussione per quello che e'.
Non e facile condividere un'ambientazione cosi' complessa, che si intreccia
con la vita di ogni giorno. Non e' facile "giocare" a Pathos e partecipare
a questo esperimento.
Non abbiamo mai detto a nessuno che fosse facile.
Francamente vi dico che se avessi pensato che era un'impresa facile non
l'avrei nemmeno iniziata.
Molte delle cose che volevo fare con Pathos erano anche piu' estreme e piu'
"sperimentali" di quello che abbiamo fatto. Poi pero' mi sono fermato su
alcuni aspetti tecnici e di ambientazione, perche' ho visto che potevano
avere un impatto negativo.
Ora pero' sono pronto a riproporveli.
Sono sicuro che riprenderemo con piu' entusiasmo di prima.
La delusione di alcuni e la voglia di continuare di altri mi rendono
convinto di questo.
Non vi nascondo che sono perfettamente cosciente del fatto che alcuni
giocatori potrebbero rendersi conto che Pathos non rientra piu' nei loro
interessi.
Credo che sia meglio per tutti che questo avvenga in modo civile e razionale.
In R1, fino a prova contraria, non ci sono Eterni, non ci sono Note e non
ci sono Alterazioni. Ci siamo noi con le nostre passioni, con i nostri
limiti, con la nostra volonta', con i nostri problemi.
Buona vita
Il presidente
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Luca Giuliano - oberon@mclink.it
"Pathos" - Associazione italiana di letteratura interattiva
http://www.pathos.it/
"Teatro della Mente" la Home Page dei
Giochi di interpretazione e di narrazione
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