Date: 2000/05/13 13.41
From: andrea <acampis@tin.it>
To: PathosNET@pathos.it
> a) Il blocco di PNET
> Pathos e', come ben sanno almeno tutti gli anziani,
> solo "chiacchiere e bollino giallo". Il *gioco* ha
> piu' falle e magagne che altro. Invero, si regge
> soprattutto sulla buona volonta',
Tutti i sistemi di "regole" hanno delle falle più o meno evidenti,
questo non preclude la possibilità di divertircisi.
> b) Una combriccola
> Piu' che una comunita', Pathos e' stato in certi
> momenti una combriccola.Cose apparentemente ovvie sono
> ignorate. Un live a Lucca e' finito nel casino e nelle
> polemiche perche' nessuno si era ricordato di
> avvertire la PNET (su 'tech lo sapevamo tutti) che si
> sarebbe solo discusso, niente sparatorie o evocazioni
> di demoni.
>
> c) Galeotta fu l'e-mail
> Pathos nasce come "live permanente" ma non lo diventa
> mai. L'e-mail, originariamente solo uno strumento tra
> i tanti, diventa la colonna spinale di Pathos.
Io per esempio non ho altro modo di partecipare ad eventi importanti se
non l'e-mail
d) Un salto di qualita' (in alto o in basso)
> In ultima analisi (e tralasciando mille altre cose), a
> me pare che a Pathos sia chiesto oggi di scegliere
> cosa vuole essere. Vedo due sole possibilita':
> - una comunita' non solo virtuale, un gruppo (un
> gruppone) di amici che gioca via e-mail o dal vivo, si
> incontra per prendere una pizza o andare al mare, va
> in vacanza insieme (io ci sono stato, vi assicuro che
> e' bellissimo). Al centro c'e' l'amicizia. Pero'
> allora accettiamo l'amatorialita', le Note che si
> prendono pause di mesi (eccomi), gli arbitri che si
> rifiutano di imparare il regolamento, le quest
> lasciate a meta', il "volemose bene". Accettiamo che
> uno scazzo tra due giocatori anziani (e quindi due
> nostri amici) blocchi Pathos.
> - un gioco via e-mail. Improntato alla
> professionalita'. Con addetti al sito web, gestori di
> lista sempre presenti e attivi, Note che narrano e
> arbitrano. Magari PX e livelli. Magari con una quota
> non di 10.000, ma di 100.000 lire. Al mese. Una vera
> comunia', ma virtuale. Dove domani l'utente "Franco
> Malatesta" smette di scrivere e nessuno sa come
> contattarlo se non via e-mail, nessuno sa da dove
> scriveva, chi era, che faccia aveva. Forse e' pure
> morto, chi sa. In cambio pero' possiamo pretendere che
> il gioco funzioni bene, che non ci siano falle nel
> regolamento, che un arbitro incapace o fazioso venga
> allontanato. Possiamo pretendere di divertirci.
E' sempre così, ad un certo punto, quando la Comunità non esiste più
perché non ci si conosce più tutti direttamente, ci si trova davanti a
questa scelta.
Personalmente (pur non avendo mai giocato Pathos davvero, se pathos è un
live) mi associo a quanto detto poco sopra, quando Franco Malatesta ha
scritto "non so se ne vale la pena", riferendosi al fatto di trasformare
il Pathos in una macchina che funziona come un orologio svizzero.
Mah
Ma la sapete una cosa?
Co' sta scusa dell'Organizzazione Iniziatica alla fine uno non sa mai
niente di niente e alla fine gioca nella speranza che gli spieghino
qualcosa e invece non gli si spiega niente! Magari fosse
un'Organizzazione Segreta, si saprebbero più cose! Invece le cose si
sanno solo in R1 per amicizia o per pezzi di discussione ascoltati per
caso o quasi.
ri - Mah