Date: 2000/05/13 21.28
From: "Andrea Gnesi" <a.gnesi@elbalink.it>
To: <PathosNET@pathos.it>
> "Amatori o professionisti?"
La domanda, ridotta ai minimi termini, ha per me una sola risposta:
Amatori!
E' indubbio però che se si analizza ciò che sta attorno ad essa qualcosa può
far spostare il giudizio. Questo qualcosa è proprio:
>E' proprio necessario che Pathos venga vissuto come esperienza e
> come "laboratorio"? Non potrebbe essere "giocato" e basta?
Se Pathos deve essere "giocato e basta" occorre passare ad una visione
professionistica o semi-professionistica, in cui i "forzati empathici"
(intesi come i ruoli istituzionali, archivista ...) devono essere
assoggettati a nuove regole e nuovi compensi. Perchè pincopallino possa
AVERE il diritto di giocare e divertirsi, deve DARE alla struttura portante
(soldi). Il tempo ha un costo (per una colf si pagano mediamente 12.000
l'ora ... per gestire una struttura come Pathos su basi professionistiche
occorrerebbero non meno di 200 milioni, lira più lira meno l'anno).
Ovviamente ogni disparità di giudizio, prestazione o altro strandard DEVE
scomparire. Ogni dubbio di legittimità o imparzialità NON DEVE avere neppure
motivo di esistere.
Se invece si predilige la rotta del "laboratorio", dell'esperienza
collettiva, allora non esistono obblighi "legali", per nessuna delle parti.
C'è necessità solo di un comportamento "maturo" da parte di tutti, ovvero
della comprensione che qui nessuno vince, al limite tutti perdiamo (il
giochino che ci piace tanto).
Pathos a me piace così come è. Con tutti i suoi difetti (in realta molti
meno di quanti si creda) e con tutti i suoi pregi (una quantità infinita).
La grandezza del Pathos è che ognuno ha una sua idea di come vi si gioca, e
tutti abbiamo ragione. Pathos è un gioco politico (la parte che piace a me e
che fa vomitare altri), Pathos e un gioco Live, Pathos è un gioco PBEM,
Pathos è un gioco di narrazione collettiva .... Pathos è tutto ciò che
vogliamo che sia, chiunque può piegarlo sui suoi gusti (tranne parlare di
Strategia e Tattica, potrebbero abbatterti subito, stile cavallo zoppo),
senza avere veramente la possibilità di stravolgerlo. Ovviamente per
ottenere una simile elasticità occorre che vi siano lacune nelle regole,
cambi di indirizzo a livello di masterizzazione o ambientazione,
disponibilità a credere nella buona fede di tutti.....
La vicenda che ora sta sconvolgendo il Pathos me ne ricorda un'altra
oggi sulla bocca di tutti: il gol annullato al Parma.
L'Italia è un paese colpevolista, l'Italiano (prodotto della società
"ITALIA") è un colpevolista, la legge italiana è colpevolista, i giornali e
le trasmissioni sportive vivono di colpevolismo, non si accetta che
un'arbitro possa sbagliare in "BUONA FEDE", piuttosto è "VENDUTO". Io non ci
riesco, sono un'innocentista. Per me tutti sono innocenti fino a prova
contraria (non sono Juventino, anzi ho abbastanza antipatica la Juventus).
Il colpevolismo è "mancaza di fiducia nell'altro".
Io Pathos lo gioco a modo mio, e mi piace così, non mi scervello a
"vincere", non credo che "il mondo stia cercando di mettermelo in .....". Se
c'è un'azione "politica" da fare non mancherò (vedi vicenda LI, da me
giocata su un piano puramente politico, per la quale sono apparso in PNET in
10gg, più di quanto negli ultimi 6 mesi), le quest non mi piacciono granchè,
mi piace leggere (e vivere di conseguenza) il mondo di Pathos, non amo i
Live. So che altri empathici hanno gusti differenti e sviluppano il gioco su
binari differenti, ed io godo nel visualizzarli. Gli altri sono lo
spettacolo per i miei occhi, e io spero di essere, nella mia piccola tessera
di mosaico, parte dello spettacolo per loro. Ognuno "paga" il proprio
divertimento fornendo divertimento agli altri.
Insomma, se Pathos rimane quello che è, io ci sono e ci sarò, altrimenti
potete cominciare a tirare fuori i soldoni e comprarvi il ruolo di Destino
di Desiderio, perchè rimarrà vacante.
Andrea Gnesi (R1 e R3)
EDIPO - Destino di Desiderio (R3)