Date: 2000/05/14 11.26
From: "Digio" <digio@ats.it>
To: <PathosNET@pathos.it>
----- Original Message -----
From: Luca C. Giuliano <mc3133@mclink.it>
> "Amatori o professionisti?"
Amatori, amatori.
>
> 1) PATHOS deve continuare ad essere un gioco sperimentale e, per forza di
> cose, sul confine di diversi modelli (GdR, scrittura collettiva, Play By
> E-Mail, GdR dal vivo, ecc.) oppure deve diventare un vero e proprio GdR in
> E-mail con strutture chiare e predefinite? Le conseguenze di questa
scelta
> portano anche nella direzione dell'intrattenimento amatoriale, cui si
> partecipa volontariamente e per il piacere di farlo, oppure
> dell'intrattenimento "professionale". Collegato a questo punto e' anche
> l'altro: E' proprio necessario che Pathos venga vissuto come esperienza e
> come "laboratorio"? Non potrebbe essere "giocato" e basta?
Io credo che questa è una delle cose che andavano già ampiamente bene in
Pathos.
Chi vi partecipava solo in virtù dell'aspetto ludico, senza curarsi
dell'aspetto sperimentale c'è sempre stato ed è sempre stato una parte
fondamentale del progetto, venendo individuato talvolta come il "tipico
fruitore" del progetto stesso, ovvero il giocatore tipo o il lettore ideale
delle Teofanie.
E' evidente quindi che le figure degli sperimentatori e quelle dei giocatori
puri dovrebbero essere entrambe presenti, ed entrambe di tipo amatoriale.
Ciò non toglie però che ci saranno persone, come ce ne sono sempre state,
che da Pathos vorranno di più.
Sono quelle persone che ci dedicheranno intere giornate, coordinando
messaggi, inventando quest, scrivendo racconti, vivendo il progetto in
maniera coinvolgente, inserendolo costantemente nella loro vita comune,
rendendolo una parte fondamentale della loro R.2.
Queste persone saranno sempre figure amatoriali, ma in qualche maniera si
sono assunte (e si assumeranno) volontariamente un onere e una
responsabilità, che per loro è piacere puro e tale deve rimanere.
Ma sempre di responsabilità si tratterà.
Digio