Date: 2000/05/14 22.16
From: "Il Morgus" <morgando@misper.it>
To: <PathosNET@pathos.it>
> "Amatori o professionisti?"
voto per "professionisti".
.....
no, dai: scherzavo.
ma mi piacerebbe vedere che faccia avete fatto :-)
il primo punto della nostra discussione lo trovo un po' retorico, ma penso
che sia una buona mossa partire con un quesito che ci vede d'accordo tutti
quanti (perche' da quello che ho letto e' cosi').
almeno adesso sappiamo che qualcosa in comune lo abbiamo tutti.
commenti su cio' che ho letto:
- un gioco professionistico non implica circolo di denaro con tanti zeri;
che Pathos valga 200 o piu' milioni l'anno mi sembra esagerato come pensare
che la carica di Nota si possa comprare. Raistlin ha fatto esempi
sufficienti.
- secondo me non dovete scrivere, al termine delle vostre mail "se perdiamo
l'aspetto amatoriale smetto di giocare" perche' si torna un po' alla fase di
ricatto. a parte il fatto che l'amatorialita' si conservera' di sicuro ma se
si mantiene il ricatto anche per i prossimi punti su cui ci saranno pareri
discordanti la discussione sara' triste.
- leggendo che Pathos ha provocato in alcuni una crescita spirituale o
comunque una seria modifica della propria R2 mi sono vagamente inquietato;
trovo che l'esperimento sia stato interessante, in molti punti riuscito e
abbia prodotto conseguenza benefiche come amicizie, esperienze da ricordare
con piacere, ma pensare che Pathos sia piu' di un "gioco" mi farebbe sentire
molto a disagio nei confronti di Pathos stesso.
se mi capita di chiacchierare con un amico conosciuto tramite Pathos e la
discussione provoca in me dei cambiamenti non e' stato Pathos a causarli.
gioco da due anni e continua a credere a Dio, odiare Berlusconi, diffidare
del mio Prossimo e quant'altro; se mi accorgessi che il "gioco Pathos"
distorce questi capisaldi della mia persona fuggirei da esso piu' veloce del
fulmine.
- la bonta' del progetto Pathos e del suo aspetto amatoriale e' dimostrata
dal fatto che persone diverse condividono l'ambientazione creata anche se
hanno idee molto differenti; prendendo come esempio la mail di Andrea Gnesi
che predilige la politica alle quest ecc.ecc. mi sono reso conto di avere
gusti pressoche' opposti a lui, ma al tempo stesso con Andrea ho scambiato
mail (poche ma buone) e anche se le nostre strade R3 non si sono incrociate
abbiamo comunque giocato insieme fino ad ora.
- la debolezza di Pathos amatoriale e' che ormai troppe volte ci troviamo a
dire "bisogna basarsi sul buon senso e sulla maturita' del giocatori". ho
sentito questa affermazione troppe volte ma non si puo' essere maturi in
200, e secondo me ognuno di noi ha il diritto di passare attraverso dei
periodi di "legittima immaturita'".
serve una struttura e una regolamentazione che ci assista in questi momenti;
e non parlo di un "regolamento v.9.0" di 300 pagine, ma di una visione
comune di intenti e comportamenti, oltre ad una struttura ordinata e a
chiarezza nei ruoli che si ricoprono.
serve piu' semplicita' a organizzare una quest da parte di un giocatore,
non-Nota;
serve la nozione di quali siano i confini del mainstream anche per un
novizio appena promosso;
servono piu' arbitri che facciano solo gli arbitri;
dovendo proprio pensare a cosa non va mi vengono in mente queste cose, ma
premetto che Pathos mi stava bene anche prima del time-out, sia perche' mi
sono in parte adattato ad esso sia perche' ero allo scuro delle tensioni
presenti.
quindi la mia risposta e' : amatorialita' , ma organizzata meglio.
Andrea