Date: 2000/05/15 10.12
From: "Lan-T" <lanti@dynaware.it>
To: <PathosNET@pathos.it>
Non mettiamo in mezzo soldi e non facciamo diventare Pathos un lavoro, no.
In questo senso, dico che dobbiamo essere amatori.
Pero'... Diciamo amatori con professionalita'. O meglio con responsabilita',
direttamente dipendente dall'impegno che una persona si vuol prendere.
Per es. se si vuol far la Nota, si devono accettare delle responsabilita'
verso le proprie alterazioni e verso i compagni di movimento. Se si vuol
fare il Master, bisogna accettare delle responsabilita' nei confronti dei
giocatori e di chi gestisce altre trame, magari mainstream - ed assicurare
di avere il tempo per portare avanti quel che si e' proposto. E cosi' via
per ogni ruolo.
La responsabilita' minima dovrebbe essere del giocatore, nei confronti degli
altri giocatori/membri di pathos (netiquette, anteporre la narrazione al
proprio ego, e via dicendo - insomma, comportarsi da persone civili).
Scontato? Ovvio? Forse, pero' meglio che sia anche scritto. E poi questo
faciliterebbe eventuali "transizioni", ovvero situazioni in cui un giocatore
molla e deve essere sostituito poiche' occupa una posizione che in R3 deve
rimanere.
Ren scrive:
> Anch'io voto per "AMATORIALE", ma penso che uno degli scopi della nostra
> associazione dovrebbe essere quello di pensare ad una qualche forma di
> Pathos in qualche modo professionale, che ci dia un punto di arrivo e
> contemporaneamente un termine di raffronto anche per quel che riguarda
> il Pathos vero e proprio.
Concordo in pieno. E visto che esistono esempi di esperimenti amatoriali (ie
non a fini di lucro) che pero' sono gestiti con struttura professionale (ie
considerando a priori i possibili problemi organizzativi e strutturandosi di
conseguenza al fine di poterli affrontare), suggerirei di partire da li'.
Magari approfittando del fatto che uno di questi esperimenti (Starfleet
Italy) e' ben noto a molti empathici (vero Raist? :-)
NB questo non dovrebbe, IMHO, cambiare l'approccio del giocatore medio a
Pathos, ma cambiare la struttura di gestione (R1, ovviamente - solo R1)
sulla base dei tre anni di esperienza vissuti.
Il Lan-T, aka Stefano Lanticina