federico misirocchi -- [pathosNET] 1) Arbitri o giocatori?

Date: 2000/05/17 15.27
From: "federico misirocchi" <psicopathetic@hotmail.com>
To: PathosNET@pathos.it



ARBITRI O GIOCATORI.

Qui rispondo e basta alle cose che mi piacciono molto uscite dalle ultime
mail.
vado in ordine temporale.
Mi manca la mail di Teo su Elio e il giocare o no con lui: me la mandi a
fedemisi0tin.it, per favore?

1)serve essere chiari e fare tutto alla luce del sole.
2) se ci sono arbitri legittimati e ben scelti, con regole per dirimere
controversie, siamo a posto.
ERGO SERVONO METAREGOLE PER LORO. (cosa fare negli scazzi, se partecipare o
meno a delle quest, come dirimere i conflitti d'interesse). il buon senso
non basta a far convivere le figure del master e del giocatore; serve un
contratto sociale piu(' chiaro nella comunita' virtuale.
3) allora ci si fida, ci si puo' fidare; (Dark, pare che la "delicatezza"
non sia molto in voga attualmente, ne' efficacie, ma soprattutto in ttroppi
non ci dredono)

4)
vada per il gdr multimaster. io proporrei per il futuro un 21+7 coordinqtori
e il resto solo primi narratori. tutti devono poter girare, ci deve essere
possibilita' ricircolo.
lo spiego meglio nella prossima mail;

5) SE:
- pathos e' evoluto in una comunita' e alcune cose non erano preventivate.
- i suoi membri sono persone di un certo spesore ma molto eterogenee.
- non si puo' sfuggire allemeccaniche sociali (non preventivate) fra cui la
"naturale volonta' di potenza dei suddetti giocatori talentuosi ma vari.
(NON BASTEREBBE LA RUVIDITA'? servono le metaregole...)

ALLORA:
- per questo servono delle autorita'
- che fin'ora sono state legittimate perche' erano i fondatori (io credo un
ottimo parametro)

MA:
- anche il loro ruolo ed impatto e' evoluto nel tempo.
- sono divenuti sempre meno sostituibili, per il peso, l'autorita',
l'esperienza, la conoscenza delle persone e del gioco in tutte le sue
componenti, la progettualita' della narrazione, la dipendenza da loro di
vari personaggi, trame e meccaniche.
(della serie "ti amo: non mi deludere")
- questo implica che eventuali dissensi o portano all'esclusione della mela
marca o alla crisi fra i capoccioni o a nascondere il problema o
tutt'ettre'.
-ma essenso i dissensi sintomi di problemi, questo metodo e' deleterio per
il consenso e per la vita tutta dell'associazione, dalla narrazione ai
rapporti umani.

ERGO BISOGNA ADATTARSI ALLA NUOVA PORTATA DEL LORO RUOLO
IL PRINCIPIO DI AUTORITA' DEI FONDATORI NON E' MOLTO OPERATIVO PER GESTIRE
QUESTE NOVITA'.
Ma basterebbe attrezzarli : le metaregole (tormentoneeeeee!)

infatti il fatto che alcuni interessi personali entrano nell'operativita'
dell'arbitro:
- fa parte del libero arbitrio che rende necessario un arbitro umano SEMPRE
(i computer non sono buoni giudici)
- e' limitabile da un minimo di autocoscienza e onesta' intellettuale.
- e dal confronto sincero e costruttivo con gli altri (brava Marzia! la
dimostrazione che NON e' un utopia)

NON E' ASSURDO PENSARE CHE SI POSSA FARE A LIVELLO AMATORIALE, ANZI FRA
AMICI DIVREBBE ESSERELA NORMA.

6) quindi, se davvero si rinunciasse al volere un capro espiatorio ma la
responsabilita' fosse diffusa (questo NON e' prescindibile. uno puo'
decidere se vuole solo giocare, ma non se portare o meno rispetto agli
altri) la distinzione master giocatore diventa secondaria.

cosi' resterebbe il concetto di lavoro condiviso per scopi comuni, e la
comunicazione preziosa del propio materiale scritto (cosi' problematico e
faticoso) non diverrebbe volonta' di soppraffazione ma intento di creare
qualcosa ASSIEME, di aprirsi allo scambio.
(ecco ho fatto il buonista e il bigotto assieme 8p)

purtroppo questo pretenderebbe la perdita di tutoralita' sui personaggi,
cosa comprensibile a degli scrittori interattivi ma non a dei giocatori
antagonistici (chiedere a R. Voce la def)
ex.
quando sturm mori' in dragonlance in molti lettori ci restarono male, ma era
normale per una narrazione come quella, che si riferiva al mondo di cui
esisteva un gdr (in cui capita di morire comunque), ma non era un gdr.
l'ateggiamento proiettivo nei confronti dei personaggi e' sintomo di un
atteggiamento poco "narrativo" e molto tutorale (non do giudizi in merito,
ma vorrei far notare che ha a che fare sempre con la se^parazione delle
erre).
ANCHE QUI SEPARARE LE FUNZIONI NON CAMBIA IL PROBLEMA E QUINDI PER ME NON
SERVE.
anzi tanto vale conservarla come peculiarita' di pathos rispetto af altri,
come valore aggiunto, e lavorare sul vero nocciooldella questione.

ciao per ora, federico
________________________________________________________________________
Get Your Private, Free E-mail from MSN Hotmail at http://www.hotmail.com


Back to Index ...