Date: 2000/05/19 17.20
From: mc9003@mail.mclink.it
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Scusate un attimo, ho bisogno di un po' di chiarezza.
Sono arrivati dei messaggi che sostenevano che degli arbitri si fossero
"impadroniti degli oggetti in gioco pro domo propria".
Spero che siano stati pensieri formulati in R3 e sfuggiti al controllo
insinuandosi in una discussione in R1.
Pensateci un momento, quello che e' stato detto, riportandolo ad una
partita di D&D e' " il Master, che e' il Drago, si e' fregato il tesoro".
Una domanda mi sorge spontanea, in r1 che cazzo se ne doveva fare dei pezzi
del graal?
Vincerci "la partita a Pathos"?
Partirci per "Altrove"?
Consegnarli alla chiesa come segno della sconfitta di un culto neopagano?
Ma c'e' qualcuno di voi che crede veramente che gli arbitri giochino pro
domo propria?
Io ho un'esprienza in questo gioco, ogni volta che ho creduto che senza
l'aiuto di un master compiacente una determinata cosa non sarebbe potuta
succeddere o un' informazione non sarebbe potuta trapelare, ho in seguito
appurato la logica stringente dei fatti successi in R3.
Tornando da Perugia Paolo Corsini mi ha dato delle informazioni su di un
fatto per me inspiegabile e che avevo accettato per buono sulla parola
dell'arbitro "in R3 Funziona" ma che non mi capacitavo del come potesse
essere successo.
Non ho sollecitato Paolo a parlarmene, non sapevo neanche che ci entrasse
anche lui, e' stato una sorpresa ma zac, i pezzi del puzzle sono andati a
posto.
E perfettamente.
>L'arbitro gioca per far piacevole il gioco.
Non " Imbroglia" perche' senno' il gioco non sarebbe piacevole per lui per
primo.
Non gioca "a favore" o "contro" i giocatori, gioca "insieme " ai giocatori,
forse avanti a loro di un passo, ma come e' un passo avanti agli altri
quello che regge la luce per illuminare il cammino.<
Questa definizione per me si attaglia a tutti gli arbitri di questo gioco
incasinato.
Tutti e sette.
Che sono miei amici e in cui ripongo piena fiducia.
E che amo tutti ( ma Fabrizio di piu' ;-)!!!!! )
Gloria