Paolo Lucchesi -- Re: [pathosNET] Interludio Empathico

Date: 2000/05/23 15.48
From: Paolo Lucchesi <plucchesi@tin.it>
To: PathosNET <PathosNET@pathos.it>


Dalla discussione in corso sono venute idee interessanti e utili per il
futuro, ma io non ho visto assolutamente il egame tra gli argomenti
trattati e la "crisi" in atto, né ho visto seri tentativi per
risolverla, per affrontarla. In compenso ho visto le accuse (mai
espresse chiaramente) crescere a dismisura e altre accuse sommarsi alle
prime... E ogni cosa (LI ne è un esempio) trasformata in un nuovo
problema...
Ovvio, è come se avessimo puntato un riflettore sul problema e sulle
persone coinvolte, che si sono sentite accusate... tutte... e nessuna a
questo punto vuole cedere di un millimetro o ammettere di aver torto...
E per di più bloccando il gioco abbiamo obbligato tutti a vedere cosa
era illuminato dal riflettore...
Il Morgus e Silvia hanno già annunciato il loro ritiro, altri stanno
seriamente considerando l'ipotesi, ed io inizio a temere il collasso
definitivo... E io, come molti altri, non capisco ancora il motivo di
fondo... l'origine di tutto...
Quello che so lo so per sentito dire, ho sentito solo una campana, e non
so se ci sono stati tentativi di riconciliazione tra le due parti... Ma
da quello che so, mi pare che ci sia un immane sproporzione tra causa ed
effetto... un problema che può essere risolto con poco sforzo, un po' di
elasticità e un grammo di disponibilità sta rischiando di avere
conseguenze disastrose... E il bello è che alcuni tra gli interessati mi
confermano che è così...
Ora, rimango nell'ipotesi che il problema sia sul sospetto "arbitraggio
parziale" di Piermaria; altri problemi dovrebbero avere soluzione
simile. E' così difficile per Piermaria spiegare agli altri i motivi
delle sue scelte e magari ammettere eventuali errori (visto che tutti
sbagliamo)? E' così difficile per gli altri (tutti coloro che si sono
sentiti danneggiati dal comportamento di Piermaria) ascoltare dette
spiegazioni, comprendere che un arbitro non può spiegare tutto
(anti-spoil), comprendere che ci sono altri modi di vedere le cose,
ammettere di aver esagerato? E' così difficile, una volta risolti i
contrasti personali, cercare insieme di ricucire eventuali strappi alla
narrazione, sempre tenendo presente che lo scopo è raccontare una bella
storia? Non lo sarebbe se non si entrasse in un circolo vizioso di
orgoglio e progressivo aumentare dell'acredine... E se non ci si facesse
prendere da una strana forma di Stoicismo/Masochismo che ti fa sentire
tanto "Eroe" quando dici "Io me ne vado" o "Buttiamo via tutto".
Sono in Pathos dall'inizio (sia pure con una presenza relativa) e di
crisi ne ho viste tante... alcune risolte bene, altre risolte male... Ma
ho visto anche molte cose positive, mi sono divertito, ho scritto
qualcosa (più di quando ho mandato, ma sono molto critico con me stesso)
trovando spesso in Pathos corroborante per la mia ispirazione troppo
spesso assente, ho contribuito alla creazione di una realtà narrativa
complessa e per certi versi bellissima... ho portato i miei amici in
Pathos, ho trovato nuovi amici in Pathos... Penso che questo valga per
tutti...
Ditemi voi se vale la pena di buttare tutto all'aria per qualche
inultile scazzo...
Ditemi voi...

--
Paolo Lucchesi
"Proud Pathos Player" ((c) LRVM)
email : plucchesi@tin.it
icq uin : 731067
tel : 0347-3646270


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