Date: 2000/05/24 11.33
From: "Luca C. Giuliano" <mc3133@mclink.it>
To: PathosNET@pathos.it
Secondo punto all'ordine del giorno:
"Arbitri o giocatori?"
2) Nel "Progetto" si dice che PATHOS e' "un GdR dal vivo senza master". E'
ancora vero questo? E poi: e' davvero possibile? Dopo tre anni di gioco
siamo in grado di affermare che questo modo di giocare funziona? Master non
sempre significa "Arbitro". Ma allora dobbiamo precisare quali sono le
funzioni degli Arbitri e separare il loro ruolo da quello dei giocatori?
Difficilissimo fare una sintesi.
Mi sono limitato a ritagliare alcune delle definizioni che mi sembrano
rispettare complessivamente il senso del dibattito. Ho tolto, ovviamente, i
nomi cosi´ anche nel caso in cui abbia fatto un taglia e incolla
arbitrario, solo io saro´ ritenuto responsabile di quanto e´ scritto qui.
Seguono le proposte si soluzione
SINTESI CONCLUSIVA DELLA DISCUSSIONE
1) L'Arbitro è COMUNQUE una persona di cui il giocatore si deve FIDARE.
E se si fida di lui come Arbitro, perché non dovrebbe fidarsi come
giocatore? Naturalmente il "giocare" del Master puo´ e deve avere alcune
caratteristiche, quali "l'utilità" ai fini del gioco, il suo divertimento
personale, ma NON deve avere nessuna caratteristica di COMPETIZIONE con i
giocatori, vista la quantità di informazioni "indebite" che il Master
possiede in R1.
2) Gli Arbitri di conseguenza dovranno essere persone con una grande capacita'
di improvvisazione e di inventiva (as usual), ma soprattutto abili nelle
relazioni umane, nel farsi dire le cose, nel mettere insieme spunti e
desideri dei giocatori e nel fare germogliare idee, intenzioni, motivazioni
fino ad ottenere una Storia da una serie di idee.
3) Il Master (che non è unico ma collettivo) è una figura demiurgica,
mentre l'arbitro (che può essere
collettivizzato solo in piccola parte) è più semplicemente un "burocrate"
che derime le controversie regolamentari, seleziona e coordina l'analisi di
nuovi sviluppi di gioco e poco più.
4) Nella sostanza, una sola, semplice regola generale potrebbe
salvare capra e cavoli:
I MASTER POSSONO FARE TUTTO QUELLO CHE PARE A LORO, A PATTO
CHE CIO' CHE FANNO SIA ISPIRATO AD UN SOLO SCOPO:
LA BUONA RIUSCITA DEL GIOCO.
Il che significa che se anche i giocatori possono e, io credo,
devono avere una certa competizione tra loro, quindi volendo
un "tornaconto personale" (in quanto personaggi);
viceversa, questa sarebbe l'unica cosa davvero VIETATA agli
arbitri, sia come tali che, eventualmente, nelle vesti di uno
dei loro personaggi.
5) Per giocare con questo tipo di trama SERVA AVERE UN ARBITRAGGIO PIU' CHE
MAI IMPARZIALE. Serve che gli Eterni facciano SOLO I MASTER fino al termine
di Pathos I. Serve che altri giocatori siano DISPONIBILI A FARE I MASTER e a
rinunciare ad AMPIE FETTE DELLA NARRAZIONE nello stesso periodo.
6) L'Arbitro NON deve essere giocatore ma solo Arbitro. Ci sono
anche altre ragioni, ma questa a mio avviso è la più importante. Giocare
porta automaticamente ad intervenire nel gioco con dei parametri di
interesse personale nella narrazione, che spesso per osmosi si trasferiscono
nella realtà. Non possiamo negarlo. Accade anche a livello inconscio.
L'Arbitro in ogni gdr muove i PNG non i PG! L'Arbitro DEVE tentare di avere
una visione oggettiva e ampia, deve essere depositario del nostro consenso e
della nostra fiducia, che sono doni preziosi... E le stesse motivazioni di
un eventuale PG arbitrale lo portano per definizione in conflitto narrativo
con i PG dei giocatori, creando un paradosso fra la funzione e l'azione
arbitrale.
7) Giocatori o Master?, si diceva. Io propongo le seguenti categorie:
A- Master puri. Con il compito di mantenere la coerenza narrativa, di creare
storie ad ampio respiro e di derimere diatribe R3 altrimenti inderimibili.
B- Giocatori Master. Come i Giocatori puri, ma che ogni tanto propongono
creano e gestiscono trame di ampio o meno ampio respiro stando molto attenti
a rimanere imparziali.
C- Giocatori puri. Come i Giocatori Master ma piu' pigri.
8) Il GDR è una dittatura per natura.
Il Master è il Dio del mondo che viene creato e accettato come
ambientazione. Questo non significa che nella realtà FUORI RUOLO chi fa il
master debba
avere più carisma o ordinare a qualcuno dei suoi giocatori di fare
alcunché (lo so l'ho detto male). Questo significa che nella realtà in ruolo
il Master CREA l'ambientazione, e che anche se i giocatori partecipano di
questa creazione, non devono discutere le sue decisioni.
9) ...ALTRI strumenti che non un semplice arbitraggio, che e´ troppo
legato ad un'idea riduttiva di gioco per Pathos. Dovremmo riflettere sulla
priorità che vogliamo attribuire al nostro agire empathico. Se la priorità
va alla creazione letteraria, la questione arbitri/giocatori secondo me non
ha senso.
Se si recupera la dimensione narrativa - cioè se TUTTI raccontano un fatto
di gioco - è la logica del racconto che interessa, non i risultati PRATICI
ai quali esso porta. Forse mi sbaglio, ma ho la sensazione che gran parte
delle questioni non riguardino chi ha cosa, ma i modi in cui si è costruito
il racconto, che hanno particolarmente penalizzato questo o quello. E' il
non riconoscimento di un'azione narrativa ad essere in gioco, non l'amuleto
X o la spada Y.
10) Il Master e' il giocatore che invece di gestire un solo personaggio
gestisce il mondo in cui si gioca e i personaggi non giocanti". Anche i
Master sono giocatori.
11) Pathos non ha un master.
Pathos non e' una storia, quindi non puo' avere un narratore.
Pathos sono tante storie. Pathos e' un mondo virtuale in cui hanno trovato
posto trame diverse, filosofie diverse, sistemi di gioco diversi, spunti
narrativi diversi.
12)
1) Arbitro ---> gestisce e coordina l'ambientazione, muove i png, lavora in
équipe con gli altri Arbitri . Impartisce linee guida all'Armonia cui fa
capo, ma non gioca la R3 con un suo personale ed esclusivo pg.
2) Master-----> gestisce le quest, le crea o le prende in appalto dagli
Arbitri che devono cmq supervisionarle per un discorso di coerenza.
3)Primo Narratore----> è un giocatore che vuole masterizzare ma senza troppe
responsabilità, coadiuvando il master nello sviluppo di una quest
4) Giocatore -----> gioca il suo personaggio, si diverte ad usufruire del
lavoro svolto dagli Arbitri, master e Primi Narratori facendosi coinvolgere
dalle loro storie.
SOLUZIONI
1) VOTAZIONE-REFERENDUM SUGLI ARBITRI
La "delegittimazione" dovrebbe essere annullata.
E l'unico modo per farlo che mi viene in mente e' una
votazione nella quale ogni singolo partecipante di Pathos vota la
fiducia ad ogni singolo arbitro. Se poi uno di questi risultasse
sfiduciato allora lo si "rimuove d'ufficio" e gli arbitri restanti
potranno indicare una persona che possa sostituirlo.
2) METAREGOLE PER GLI ARBITIRI
Cosa fare negli scazzi, se partecipare o meno a delle quest, come dirimere
i conflitti d'interesse. iI buon senso
non basta a far convivere le figure del master e del giocatore; serve un
contratto sociale piu(' chiaro nella comunita' virtuale.
3) ALLARGAMENTO DEL GRUPPO DEGLI ARBITRI DI MAINSTREAM
Creare un gruppo di garanti della continuita´, che riesaminano insieme
tutta la narrazione nelle fasi conclusive e la gestiscono da qui fino al 31
ottobre (fine prevista di questa prima fase).
I SOGNI
1) Sogno un Pathos in cui gli Arbitri-Master (non solo Arbitri, vedi sotto)
non siano del tutto coordinati tra loro, anzi in "competizione" tra loro,
con lo scopo di dare ai giocatori elementi per fornire spessore ai loro PG e
all'ambientazione. Questo perchè comunque è innato nell'essere umano
l'istinto di competizione ed è elemento generante di forti emozioni (perchè
la gente si esalta per un gol di un giocatore, manco l'avesse fatto lui
stesso?, perchè c'è chi si rovina con le slot?, perchè ...) e pretendere di
tenerlo fuori dal Pathos è una pia illusione. Allora molto meglio
regolamentarlo, strutturarlo, limitarlo (ma non eliminarlo, per lascare
sempre la valvola di sfogo) ma soprattutto accettarlo.
2) Sogno un Pathos in cui gli Arbitri siano coordinati tra loro, siano
imparziali e si occupino esclusivamente dell'ambientazione manovrando i Png
che servono a dare spessore alle nostre storie...
E' questo che mi aspetto da chi è al vertice della piramide organizzativa di
questo gioco. Nulla di più.
Buona vita
il presidente
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Luca Giuliano - oberon@mclink.it
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