Limite Inverso -- [pathosNET] COMUNICATO

Date: 2000/06/07 11.30
From: Limite Inverso <limite_inverso@yahoo.com>
To: pathos <PathosNET@pathos.it>


Ricordo bene come, un tempo, le Note ci parlassero dei
nemici del Pathos.
Come la Presenza fosse ossessionata dal "bene" e in
nome di questo compisse atrocità tali e quali a quelle
dell'Assenza, come l'Assenza non esitasse a sterminare
i propri adepti. Ci parlò della fede assoluta che era
richiesta e di come invece il Pathos fosse diverso,
più amorevole e più vicino agli Uomini .
 Sotto questa guida amorevole ho imparato a vedere con
i miei occhi la realtà che mi circonda. Ed ho imparato
a mostrarmi per quello che sono.

Ognuno esprime la propria opinione, e ognuno lo fa nei
modi dettati dalle forze del Pathos che ispirano il
suo animo. E' punibile un'Alterazione di Discordia di
Enigma (o viceversa), se si esprime con sottili
insinuazioni, oscure ma sempre assai irritanti? E'
punibile un'Alterazione di Fenice che rada al suolo un
edificio, anche mettendo a rischio dei fratelli? E'
punibile l'irruenza genuina di un'Alterazione di
Desiderio di Distruzione, o viceversa?

Le note devono necessariamente agire secondo la loro
Natura.
Gli uomini sentono dentro di loro la spinta grande di
queste forze, le forze del Pathos, delle emozioni. E'
un impulso forte per i risvegliati, più che per
qualunque ignaro, ma non NECESSARIO.
L'Uomo è e rimane, anche dopo il risveglio,
fondamentalmente LIBERO di agire e di pensare.
Le Note, in quanto UMANIZZATE, percepiscono dentro di
loro l'inebriante sensazione della libertà, frustrata
dall'impossibilità di esserlo veramente.
Le forze del Pathos negli uomini liberi, il soffio
della libertà negli animi bimodali delle Note...
questa mescolanza crea comunque uno stato di
sofferenza, una tensione all'"altro" che non potrà mai
essere soddisfatta. E' questa la particolarità del
Pathos, è questa armonia dinamica, questa tensione tra
libertà e necessità che sta l'unicità del rapporto tra
Uomini e Note.
 E' questa compresenza di libertà e necessità in parti
ineguali nelle Note e nell'Uomo che testimonia la
biunivocità del Limite.

Non legge, non caos deve governare il Pathos, ma
l'equilibrio delle Emozioni, che solo nell'Uomo può
essere raggiunto, e nell'unione delle 7 Armonie. E
l'equilibrio delle Emozioni, sarebbe ancora un'arma
scarica ed inutile, se non pericolosa, se non venisse
illuminato dal Rispetto, sola virtù da pretendere da
ognuno di noi.
 
Il Pathos non ha una sola Verità, da imporre con la
forza, se necessario. Il Pathos è dialettica, perché 7
sono le Verità, e nessuna, quindi, allo stesso tempo;
il Pathos è tolleranza, perché la pluralità ci è
intrinseca; il Pathos è Rispetto, perché non c'è
malizia se non c'è un Principio da dimostrare ad ogni
costo.
Non è di adorazione scema che il Pathos ha bisogno,
non fideismo cieco ed ignorante, ma di collaborazione
vibrante, a volte anche conflittuale.
Per migliorare. Per essere più forti.
Perché l'Essenza Superiore del Pathos prevalga
naturalmente sugli estremi bambineschi e rozzi degli
Assoluti.

Che l´Uomo, dunque, non sia trattato con sufficienza,
perché l´Uomo è il centro del Pathos, non un
accessorio.
Che l´Uomo non venga considerato un mero bambolotto,
uno strumento nella mani delle Note, perché ogni
essere vivente è portatore di una dignità che NESSUNO
può calpestare, neanche un Dio.
Perché senza l´Uomo, il Pathos, semplicemente, non
esiste.
Le emozioni, nelle 7 forme, sono nate dall´incontro di
Uomini e Dèi.
Che non si neghi dunque all´Uomo, mediante leggi, o
editti, o “poliziotti’, la possibilità di esprimere
liberamente quello che è un frutto anche del proprio
seno.
Che ognuno nel Pathos sedi i propri capricci ed il
proprio orgoglio inalberato per frasi fiere, o forti o
sibilline; contorti ragionamenti o violenti attacchi.
È Pathos.
E nessuno di noi, Uomo, Nota o Eterno, può agire
contro il Pathos.
Al Pathos si risponda col Pathos
QUESTO È IL LIMITE, per chi sa leggere.


Il Limite Inverso

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E queste creature, dalla vita breve come falene
intorno
al fuoco, nutrivano il Pathos delle pure note con lo
splendore dei loro turbamenti

3º LIBRO DELLA REALTA'

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