Date: 2000/07/20 22.58
From: Massimiliano Simonasky <miscredente@yahoo.com>
To: PathosNET@pathos.it
Questa volta sì.
Questa volta ho sbagliato.
Non che voglia sottintendere che generalmente
non sbaglio.
Diciamo che questa volta in particolare sento
la necessità ed il dovere di rendere pubblica
la mia disapprovazione per ciò che io stesso
ho fatto.
Molti lo avranno capito subito, altri no.
Il messaggio partito dalla MBox di Limite Inverso:
"J'ACCUSE!" l'ho scritto io.
E' stato un errore, è vero.
Un momento di tensione, di debolezza.
Il nervosismo, la stanchezza di mesi passati
a sperare, pensare, organizzare, teorizzare,
scrivere, fuggire.
La grande incertezza, il gelo che hanno
provocato nel Pathos le rivelazioni sul
terzo libro della realtà.
Sentire la più grande delle bestemmie
sgorgare dalla fonte stessa della nostra fede...
..."gli Eterni non esistono"...
O comunque, non sarebbero quello che tutti noi
credevamo.
Come non sarebbero mai stati ciò che
credevamo le Note, e le Alterazioni.
Nessuno vuole credere a queste terribili
rivelazioni, ("Ma vuoi credere al Signore
degli Inganni?"). Tutti noi, però, siamo
attanagliati dal terrore.
Improvvisamente, il Pathos si è fermato.
Ed il dialogo, quel tenue filo di speranza
che aveva cominciato a svolgersi tra le
Alterazioni e le Note, si è spezzato.
Non più una parola, non più una risposta,
neanche ai comunicati più accorati.
La nostra protesta era disperata, di quella
disperazione di chi si vede costretto a
rivoltarsi contro il proprio padre, ma
decisa.
Le nostre convinzioni semplici, ma grandi e
forti come montagne.
L'Uomo non vuole essere il felice lacchè di
nessuno, ma un essere pienamente partecipe del
Pathos. E su questo colui che ha scritto l'ultima
lettera del Limite Inverso si è espresso
perfettamente.
L'amore per l'Uomo, l'amore per il Pathos.
Tra queste due grandi Emozioni, noi del
Limite Inverso abbiamo lottato e sofferto,
in primo luogo dentro noi stessi.
Per trovare un punto d'incontro,
quell'equilibrio magico che permette di non
dover rinunciare né all'uno, né all'altro.
Come se non bastasse, c'è stato il malaugurato
messaggio di Erebo. Allora sì, tutte le
Armonie si sono magicamente risvegliate, come
d'incanto destate dal loro torpore catatonico.
Dagli ad Erebo, l'Eretico, il Reietto, il
Rivoltoso.
Ecco fiere parole di sdegno e di condanna,
ecco le menti e le dita che cominciano ad agitarsi!
sento il ticchettare unisono e furibondo delle
tastiere che compongono parole parole parole...
...che invece si erano risparmiati quando era
il momento di rispondere al pianto dei propri
figli...
E' bastato poco, allora, è bastata una cosa
da nulla... un intercalare altrimenti innocuo
di Galileo (ancora una volta... Destino?)
ha provocato la caduta dei miei nervi, la
reazione inconsulta.
Ho scritto cose che io stesso non pensavo;
accecato dalla rabbia, ho colpito dove capitava.
Di questo me ne dispiace, e faccio pubblica
ammenda (è difficile far capire la profondità
di un "mi dispiace" per iscritto, senza
cadere nella retorica, e fors'anche
nel ridicolo. Non lo farò dunque).
Le altre Alterazioni non c'entrano nulla;
Loki può ritirare la sua punizione,
così prontamente e risolutamente comminata.
Mio Padre, Semirea, che evidentemente mi
conosce molto bene, e riconosce le tracce
del figlio suo ovunque queste siano poggiate,
ha colpito invece nel segno.
Ed ha ben scelto tra le sue frecce quella più
dolorosa.
Per conto mio, non mi sottraggo a nessuna
delle mie colpe, nei confronti del Pathos
-che posso avere offeso, in momenti d'ira, dettati
dalla Distruzione e dal Desiderio che muovono
il mio animo- e nei confronti dell'Uomo, per
il quale forse non sono stato un "combattente"
sufficientemente scaltro ed utile.
Semplicemente, me ne tornerò a casa mia, a
Bologna, e lì aspetterò ogni strale che i
miei padri vogliano infliggermi, e ad essi
mi sottoporrò.
Sono stanco di combattere.
Tuttavia, sono ancora convinto che tutti gli
ideali che ispirarono e ancora ispirano il
Limite Inverso siano sacrosanti.
E penso ancora che si possa tentare la strada
del dialogo, forse proprio adesso che tutto
sembra perduto, che le posizioni senbrano
incolmabilmente distanti.
E penso che il "processo" ad Erebo possa essere
una grande, ultima occasione.
Max Simonasky,
Un Uomo.
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