Date: 2000/08/28 15.09
From: "manto" <manto_enigma@softhome.net>
To: <PathosNET@pathos.it>
R3
Che stranezza, che dolorosa stranezza.
Noto a malincuore che solo una voce si è, per ora, levata in onore di mio
Fratello Loki. Ero abituata alle peane in morte dei miei Fratelli e delle
mie Sorelle: lacrime di coccodrillo, finti capelli strappati dal dolore,
promesse ed attestati di stima fasulli come le marche "griffate" vendute
agli angoli delle strade. Uno spettaccolo, per i sinceri che le
pronunciavano, abbastanza pietoso. Invece adesso che il Signore degl'Inganni
è partito pochi si rittrastino: meglio, tacete se dovete dire banalità,
aggiungereste un inutile dolore. Molti lo hanno sempre dipinto come uno tra
i più turpi tessitori di trame: non nego che alcuni suoi comportamenti e la
nomea che LUI stesso ha contribuito a crearsi, possano aver dato adito a
simili pensieri, ma troppo spesso ci si è scordati delle volte in cui, a
fianco di suoi Fratelli, Sorelle, Alterazioni di qualsiasi Armonia, ha
combattuto non per il PROPRIO interesse, ma per quello del Pathos. Gli
avvoltoi si gettavano subito sui suoi errori, ma non ho mai sentito una
parola in pubblico d'apprezzamento. Quelle stesse persone che è bene si
astengano adesso anche dal solodire una parola in merito alla morte di mio
Fratello! Non ho bisogno di far nomi: ognuno, in questi casi, è giudice di
se stesso.
A volte sembra quasi che quel pazzo furioso di Buendia avesse ragione: covo
di serpi, vampiri così tanto assetati d'emozioni che ci accontentiamo anche
di quelle false, come fossero dei surrogati, in attesa di tempi migliori.
Manto