Franco Malatesta -- [pathosNET] di dover dire addio

Date: 2000/09/25 15.14
From: Franco Malatesta <quasimodo53@yahoo.com>
To: PathosNET@pathos.it


Date: Wed, 11 Feb 1998 02:58:33 +0100
From: Io sono la Prima Eletta <prima.eletta@usa.net>
Organization: Il Tempio di PAN
To: PathosNET@telemaco.telemaco.it
Subject: [pathosNET] La prima Illuminazione
Reply-To: PathosNET@telemaco.telemaco.it

Una lama di sole entra dalle tapparelle abbassate ed
in quel raggio
danzano come falene miriadi di puntolini chiari. Deve
essere tardissimo
ed io sono ancora a letto. Una atroce emicrania mi
martella la testa.
Sono sfinita, stanca come se avessi corso tutta la
notte...
Oddio... ieri notte... Di colpo una marea di ricordi
si affaccia alla
memoria: il medaglione, il tempio di Giano,
l'invocazione al demone
antico e quel tizio che e' comparso. Quella pazzesca
conferenza... e
dopo, l'incredibile... Lo strano individuo pugnalato
(ma chi era... il
conferenziere o l'assistente... non ricordo bene), le
corse nella notte,
il sacrificio, il sangue e la risata... E la potenza
di quell'essere
evocato dal rito, che ha chiamato figli gli altri
sette: "Nulla sara'
come prima", credo che abbia detto poco dopo. Ricordo
anche
qualcos'altro, qualcosa che LUI ha detto, non a me, ma
di me... che ero
l'unica mortale, che avrei potuto scegliere...
Ma no, che scema, deve essere stato un incubo. Ma cosa
vado a pensare...
ma dico, ti pare possibile che, a Roma, nel 1997, si
celebri un rito con
un sacrificio in pieno centro e nessuno se ne
accorga... Mia cara... mi
sa che stanotte hai esagerato con le canne!

Mi alzo e preparo il caffe', spero che mi snebbi un
po' la mente. In
soggiorno, sul tavolo, c'e' il medaglione antico che
ho acquistato
qualche giorno fa. Certo mi sono lasciata
suggestionare da quello e poi,
stanotte la mia mente ha creato questo sogno sugli
esseri immortali che
stanno per tornare a regnare.
Eppure... li' vicino c'e' il volantino della
conferenza. Raccolgo da
terra la camicia che indossavo ieri sera... Oh mio
dio...ci sono degli
schizzi di sangue sui polsi! Devo ricordare, devo
pensare... oh signore,
fa' che sia solo un incubo...
In quell'istante suona il telefono.
Automaticamente alzo la cornetta. Sento una voce
maschile: il timbro e'
gradevole, suadente. "Buongiorno signora, sono il
professore...si
ricorda? Ci siamo incontrati alla conferenza, ieri
sera. Pronto...
signora???"
Sono talmente allibita che non riesco neanche a
rispondere. Ma che...
che sta succedendo?
"Signora? Mi sente?...Mi chiedevo se accetterebbe di
venire a cena con
me, stasera: credo ci siano alcune cose che lei deve
assolutamente
sapere. E poi mi piacerebbe conoscerla meglio..."
Presa alla sprovvista, riesco appena a balbettare
qualcosa che lui
interpreta come un si' e mi da' appuntamento in un
piccolo ristorante
vicino al centro e mette giu' prima che io possa
ribattere.
Non riesco a reprimere un moto di rabbia: sono
abituata a decidere e non
a subire le decisioni degli altri... accidenti anche a
lui... ma chi si
crede d'essere 'sto tipo... col cavolo che mi vedra'
stasera.
La rabbia almeno e' riuscita a fugare gli ultimi resti
di sonno, e
adesso che mi sono calmata, posso tentare di dare una
spiegazione
razionale ai brandelli di ricordo. Questo tipo che ha
chiamato (ma come
ha avuto il mio numero di telefono?) se c'era anche
lui ieri notte,
forse sara' in grado di spiegarmi... di confermare i
miei sospetti... e
cioe' che si tratti di una "messa in scena"... ecco,
un gioco di ruolo
dal vivo (ho letto da qualche parte che ci sono dei
pazzi che giocano a
"facciamo che io ero" per le vie della citta'...),
magari era una nuova
trasmissione trash: ed io che ci casco come una pera.
non puo' essere
che cosi'. Lo sapevo che c'era una spiegazione logica;
lui deve essere
il regista, so che devono avere il permesso per poter
mandare in onda il
girato. Ohh beh, stasera mi sente il
signore...'sto...'nzo.

Alle otto inizio a prepararmi.L'appuntamento e' per le
nove ed io ho
tutto il tempo.Voglio stenderlo stasera... Cerco fra i
miei abiti quello
piu' adatto. Ne provo diversi ed alla fine decido per
una camicia di
taglio maschile, di seta grigio perla, leggerissima,
quasi trasparente,
biancheria di pizzo candido (con l'abbronzatura sta
benissimo) e gonna a
tubino, nera, corta ed aderente. Tacchi alti, trucco,
profumo: ok,
l'effetto non e' male... Apro ancora un bottone alla
camicia...
perfetto!!!
Arrivo al ristorante con dieci minuti di ritardo,
tutto calcolato.
Appena entro, un uomo si alza e mi viene incontro:
"Buonasera mia cara,
ero sicuro che sarebbe venuta... Nessuna rifiuta mai
un mio invito. Lei
e' incantevole... venga, ho prenotato un tavolo per
noi la' in fondo".
mi prende per il gomito, con delicatezza, e mi conduce
al tavolo.
Non e' bello, non e' giovane. Ha una faccia da fauno,
i capelli quasi
tutti bianchi e la barba, ed e' anche grassoccio.
Ma... e allora com'e'
che mi attrae cosi' tanto?
Tutto il mio spirito di battaglia e' sparito. Mi
ritrovo arrendevole e
docile ( ma sono io?) a sedere al suo fianco. Non
riesco neanche a fare
domande su ieri notte... ogni volta che ci provo la
mia mente divaga e
lui e' bravissimo con le parole. Ha una voce bassa ed
un fascino strano.
Mi racconta di antichi miti, del tempo in cui gli dei
camminavano sulla
terra e ne parla come se i suoi occhi avessero visto
tutto cio' che
racconta. Mi parla dell'oblio, del lungo sonno e del
risveglio. Mi dice
che il mondo ha bisogno di nuovi dei e che gli dei
devono avere
sacerdoti e seguaci che celebrino la loro gloria. Mi
sembra tutto cosi'
logico cio' che dice... e' vero, c'e' bisogno di
credere, la salvezza
del mondo e' nella fede, ma come ho fatto a non
pensarci prima...

Il tempo con lui vola, non ricordo neanche cosa
abbiamo mangiato.
Mi sembra naturale invitarlo a casa dopo cena.
Qualcuno dei miei vicino deve avere lasciato accesa la
radio... in casa
si sente un lieve suono di flauto. Come in sogno, lui
mi prende fra le
braccia, mi accarezza. Mi accorgo vagamente di averlo
desiderato dal
primo momento che l'ho visto.
D'improvviso mi sento pervadere da una forza,
un'energia soprannaturale;
il mio cuore arde come una fiaccola... e LUI, LUI e'
diverso... ma e'
sempre lui... e con la sua voce bassa, potente, al
limite dell'udibile
mi chiama: "Vieni da me... tu sarai la Prima Eletta...
lascia i tuoi
ricordi, rinasci alla nuova vita che io ti offro...
PERCHE' IO SONO PAN,
il Signore delle Maschere, ritornato dal lungo
sonno... vieni..."

La sua voce mi culla e mi riempie di delizie: ora io
comprendo, tutto si
fa chiaro nella mia mente. La Via e' aperta,
luminosa...
"ECCOMI SIGNORE"


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