COUNTDOWN
di Frank Terragallo
COUNTDOWN Questa storia comincia duecentocinquantamila
anni fa ed uno dei suoi capitoli, quello che ci riguarda, sta per
concludersi.
Salve. Seguo una mia
personalissima idea di gioco e vi propongo questa piccola
invenzione. Ciascuno è se stesso, se vuole, o qualsiasi PG
gradisca. Frank Terragallo è rientrato in Italia giusto per
sistemare le cose di Angelo, rimaste in sospeso a causa della sua
misteriosa scomparsa (Pathos II). L'esistenza contemporanea di
diversi livelli di realtà é solo apparenza. Tutto quanto segue è
un gioco assolutamente vero.
Numero minimo e massimo di
partecipanti Irrilevante.
Inizio previsto del
gioco Immediatamente..
Si si tratta di un gioco in
e-mail, dal vivo, o con entrambe le modalità? Il
gioco si svolgerà unicamente via e-mail.
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R3 (?) La lettera è
indirizzata al prof. Luca C. Giuliano, docente di sociologia nella
Facoltà di Scienze Statistiche dell'Università degli Studi di Roma
"La Sapienza".
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Genova,
12 dicembre 2002
Illustrissimo Professore, mettendo ordine fra le carte del
mio compianto fratello Angelo, scomparso quest'estate, ho trovato un
appunto a proposito di alcuni testi che aveva consultato, pare in
relazione ad una sua personale indagine. Si tratta di "La fine di
Atlantide" di Rand e Rose Flem-Ath, "Il giorno del giudizio é già
cominciato" di Erich von Daeniken, "Il pianeta degli Dei" di
Zecharia Sitchin. All'inizio non ho prestato particolare
attenzione alla cosa, ma ultimamente stanno verificandosi eventi
estremamente curiosi. Non si tratta di nulla di particolarmente
rivelatorio, ma é tutto terribilmente "convergente", e non posso
nascondere un certo disagio. Fra le carte di mio fratello ho
trovato il Suo indirizzo. Spero di non abusare della Sua
pazienza, d'altronde non ho alternative, ma Le devo chiedere di
rendere nota questa lettera alla comunità di cui faceva parte il mio
povero fratello Angelo. La mia speranza é che, fra tutti, vi sia
qualcuno che possa venirmi in aiuto a risolvere
quest'enigma. Si domanderà se io non
sia, per caso, affetto da qualche turba psichica e io stesso
temo, confesso, di essere diventato paranoico. Ebbene, questo é
un dubbio assolutamente ragionevole, ma non mi é possibile evitare
di affrontare la questione. Da settimane non faccio che
imbattermi in "segni" inquietanti, piccoli, spesso fugaci, che
raramente vengono colti dai numerosi amici e colleghi che,
cautamente, ho stimolato a proposito dell'argomento, ma che sfidano
la mia intelligenza, violentando la logica, forzando la fantasia,
annientando la speranza. Tutto é cominciato per puro caso, fra
gli scaffali di una libreria. Un piccolo volume, in edizione
economica, ha attirato la mia attenzione e, irresistibilmente, si é
fatto acquistare. Avevo riconosciuto uno dei titoli citati da mio
fratello. Come é possibile che un esperto di civiltà sumera, gran
conoscitore del mito di Gilgamesh, traduttore di tavolette
d'argilla, potesse davvero avere ancora qualcosa di sconvolgente da
rivelare? Mi sono lasciato trasportare dalla fascinazione: una
storia avvincente, un raro esempio di suggestione, capace di far
convergere i miti più lontani, dalla Creazione al Popol Vuh, con le
più recenti speculazioni della scienza. Come Angelo, ho sempre
amato queste cose. E questo é il primo tassello. Poi ho
ricordato una notizia di alcuni mesi or sono, a proposito della
possibile natura binaria della nostra stella, compagna di una
fantomatica nana bruna. E questo é il secondo tassello. Quindi
mi é capitata sotto gli occhi la notizia della scoperta di un grande
asteroide nella fascia di Oort. E questo é ovviamente il terzo
tassello. Ieri il Papa ha detto che "...Dio non si rivela più e
sembra essersi rinchiuso nel suo cielo, quasi disgustato dall'agire
dell'umanità." E diciamo che questo sia il quarto tassello,
sebbene, nel frattempo molte cose siano passate sotto il mio sguardo
incredulo. Ora, davvero, non so che fare, anzi, che
pensare. E' giunto il momento di affidare alla pietra i nostri
pensieri affinchè essa più facilmente li possa trasmettere a chi,
infine, saprà nuovamente interpretarli? Forse tutto questo é già
accaduto? Forse qualcuno é già riuscito a interpretare
correttamente i pensieri tracciati sulla pietra da un dimenticato
antenato? Ma come si fa ad accettare una realtà così
fantastica? Armageddon.
E' con imbarazzo, poichè non nascondo la speranza di aver
preso un abbaglio o di esser vittima di una burla planetaria di
sapore millenaristico, che chiedo a lor signori di voler dedicare un
poco del proprio tempo ad indagare, secondo le proprie competenze,
intorno all'argomento. Ho identificato una parola chiave, da cui
é possibile iniziare una ricerca: NIBIRU Spero che vorrete
tenermi informato delle notizie che troverete e delle conclusioni
che riuscirete a raggiungere.
Comunicate all'indirizzo: <
ilmagodimezzacollina@tiscalinet.it
> Una certa urgenza, se vi fosse del
vero, s'imporrebbe.
Frank Terragallo.
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Roma, 18 dicembre 2002
Gent.mo Sig. Terragallo, rispondo
con qualche giorno di ritardo alla Sua interessante lettera per
motivi che forse Le appariranno dettati da eccessiva cautela ma che,
Le assicuro, sono più che giustificati in un caso come quello da Lei
illustrato. Comprendo le Sue proccupazioni per la scomparsa di Suo
fratello Angelo. Ho una certa esperienza in fatto di sette
esoteriche e so bene che per i familiari è sempre soprendente
scoprire i lati più o meno oscuri di coloro cui sono legati da
affetti profondi. Quello che mi ha colpito è il Suo
metodico e direi "problematico" approccio alle prime indagini che
Lei sta conducendo su questo caso. Noto un certo distacco, da
investigatore professionista, e anche un forte coinvoglimento nella
sfera etica che si estende ben al di là dei rapporti
affettivi.
E' solo per questo motivo che mi sento in dovere
di risponderLe.
Il punto di vista che Lei ha scelto è un
punto di vista che non esito a definire "umanista" e
universalistico. E' una cosa rara, di questi tempi, specialmente a
fronte di casi che si preannunciano tragici, già per le modilità
note cui sono collegati. La frequentazione di gruppi settari, che
sottopongono spesso i loro adepti a modalità estreme di coercizione
comunitaria e a forme di interazione fortemente invasive sul piano
emozionale, lasciano tracce indelebili che difficilmente le terapie
conosciute riescono a fronteggiare. Per non parlare poi dei
frequentissimi casi di suicidio collettivo che diventano lo sbocco
naturale di vincoli solidaristici forti così incautamente
sollecitati e lasciati poi esplodere in crisi di identità senza
alcun controllo e senza alcuna possiblità di ricomposizione.
Leggo nei suoi intenti la precisa volontà di trovare delle
risposte a domande che ci riguardano tutti e che possono aprire
qualche spiraglio sugli abissi della conoscenza, specialmente sui
temi della Realtà Ultima che trascendono inevitabilmente i limiti
della razionalità. Come studioso e come uomo di scienza sono
tenuto a considerare con il massimo di scetticismo le tesi
affascinanti adombrate nel testo di Von Daeniken, quanto in quello
di Zecharia Sitchin e di molti altri. Tuttavia, come uomo del mio
tempo, sono anche consapevole dei fertili terreni alimentati dal
dubbio e di quanto anche le congetture più vertiginose siano spesso
generatrici di ipotesi sottoponibili al vaglio della prova empirica
e alle conseguenti regole del razionalismo critico.
Ciò considerato, ho deciso di dare seguito alla Sua
rischiesta, rispettando comunque alcuni vincoli di segretezza che ho
dovuto garantire alle persone che hanno collaborato alla mia ricerca
e che hanno fatto riferimento, in questi ultimi anni, alla setta
della quale faceva parte Suo fratello Angelo. Lei comprenderà
certamente che non è nelle mie possibilità di metterLa in contatto
con queste persone, ma è mio dovere far perverire loro la Sua
richiesta. Sono sicuro che alcuni dei più coscienziosi non
mancheranno di far sentire la loro voce.
Di una cosa intendo
rassicurarLa, o meglio "non" rassicurarLa affatto. Da ciò che ho
potuto appurare nei miei frequenti contatti con la setta in
questione, posso affermare che si tratta di tutt'altro che di una
"burla planetaria". Non mi riferisco agli aspetti metafisici, dei
quali non sono mai stato testimone, quanto piuttosto agli aspetti
materiali e agli intrighi politici ed economico-finanziari,
dei quali invece sono state raccolte ampie prove, anche dalla
magistratuira, ma che, misteriosamente (o non tanto
"misteriosamente", visti i casi analoghi in settori assai meno
occulti) non trovano poi riscontro nelle aule giudiziarie e tanto
meno nelle sentenze. Viviamo in tempi difficili, in cui molto
di ciò che davamo per acquisito nel contesto della nostra civiltà è
ripetutamente minacciato. Prima fra tutte la fiducia reciproca che
ci permette di svegliarci la mattina e di affrontare con serenità la
giungla dei rapporti sociali. Alcune di queste sette cercano, spesso
in buona fede, di ristabilere su basi diverse nuovi rapporti di
fiducia. Altrettanto spesso, purtroppo, finiscono per mietere
vittime innocenti nel perseguire la loro utopia. Le auguro,
sinceramente, che Suo fratello Angelo non sia una di queste vittime
sacrificali.
Cordiali saluti
prof. Luca C. Giuliano
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